"Cento chili di frumento valgono, al mercato attuale, meno di 8 chili di pane - spiegano i presidenti di Cia, Confagricoltura e Copagri - una situazione insostenibile, contro la logica delle cose, che non può nemmeno lasciare indifferenti i consumatori di fronte ad una tale distorsione dei mercati che vede danneggiati tutti, a iniziare dagli agricoltori".
Cia, Confagricoltura e Copagri commentano amaramente la situazione del comparto cerealicolo che a tutt’oggi assiste a quotazioni del frumento tenero sui 16 euro al quintale e quello duro valutato 19 euro.
Già nei primi mesi del 2016 il frumento tenero panificabile valeva mediamente 166 euro a tonnellata, quello duro a 238 euro e l’orzo 170 euro a tonnellata (quotazioni Borsa merci Bologna). Questa la fotografia in bianco e nero quando, mai come quest’anno, i frumenti presentano un’alta qualità, con proteine elevate e ottimo peso specifico.
"È inoltre un’annata con un raccolto soddisfacente nella media – spiegano i presidenti di Cia, Confagricoltura e Copagri - ed è per questo che è stata indetta l’iniziativa 'Grano amaro' in molte piazze delle province regionali per far capire alla cittadinanza il nostro disagio e far conoscere la situazione critica dei cereali, nonché per mettere in evidenza il divario tra costo del frumento, pane e pasta. Mercoledì 13 luglio, da Piacenza a Rimini, faremo vedere, anche fisicamente, cosa sta avvenendo, in considerazione del fatto che 25 anni fa un quintale di frumento valeva circa 30.000 lire, gli attuali 15 euro. Se si fanno le debite proporzioni c’è stata una perdita di valore che non ha eguali in altri prodotti".
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Fonte: Cia - Confagricoltura - Copagri