“Per effetto di questo caldo pesante e insistente – dichiara Stefano Andraghetti, presidente del Cesac di Conselice (Ra), realtà di rilievo nel settore cerealicolo con un conferimento potenziale di 90.000 tonnellate – la trebbiatura è cominciata in grande anticipo, in alcuni casi anche prima di Ferragosto. Di conseguenza, le rese produttive sono diminuite sensibilmente per tutte le principali specie, passando da 100 a 65 quintali ad ettaro per il sorgo e da 120 a 75 quintali per il mais; per la soia le previsioni indicano una contrazione da 40 a 25 quintali ad ettaro”.
“Contrariamente a quanto registrato per le orticole – prosegue Andraghetti – la diminuzione produttiva non ha determinato un aumento dei prezzi, che a fine agosto hanno invece mostrato una flessione per il grano duro, oggi quotato sui 29 euro al quintale, praticamente 10 euro in più rispetto al grano tenero”.
“Dal momento che le attuali quotazioni di grano tenero e mais non riescono nemmeno a coprire i semplici costi di produzione – rincara Andraghetti – c’è il rischio concreto che queste due colture possano scomparire in breve dai programmi di semina degli agricoltori: questa inquietante eventualità non deve assolutamente concretizzarsi perché metterebbe a rischio produzioni italiane di alta qualità e favorirebbe, dall’altro lato, il ricorso alle importazioni tout court”.
“Dopo una fase caratterizzata da notevoli acquisti da parte dell’industria molitoria in giugno e luglio, – dichiara il presidente del Centro economico servizi agricoli – la domanda si è fortemente ridotta da agosto a tutt’oggi. Nello stesso tempo, le notizie provenienti dai principali mercati internazionali relative ad una produzione abbondante costituiscono un freno per qualsiasi aumento delle quotazioni dei cereali. Da qui l’attuale impossibilità a formulare previsioni di medio-lungo periodo, anche a causa di una serie di fattori economico-politici di natura internazionale che fanno sentire i propri effetti negativi anche sulle nostre produzioni cerealicole”.
Terminata la campagna del mais, caratterizzata da un livello qualitativo più che soddisfacente, nella seconda decade di settembre è iniziata la raccolta della soia. Contemporaneamente, i produttori del Cesac si stanno già preparando per le semine autunnali di grano tenero e duro.
A fronte della sensibile differenza di prezzo tra le due specie, la cooperativa registra un forte aumento delle semine di grano duro, che potrebbe anche superare l’80% del totale.
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Fonte: Cesac