Giovedì 27 febbraio appuntamento al Creso, Centro ricerca per la frutticoltura, di Manta (Cn): alle 14.00 si terrà infatti l'incontro tecnico “Frutticoltura biologica: recenti acquisizioni sulla difesa e sulle pratiche colturali”.

La frutticoltura biologica in Piemonte è diffusa su 650 ettari, il 4-5% della superficie a frutta fresca. Melo, pero, actindia, ma anche pesco e frutti di bosco. Senza contare la frutta secca; con il castagno e altre specie “in guscio” si raggiungono 1.300 ettari. Frutticoltura biologica e integrata condividono gran parte degli obiettivi che stanno a cuore al consumatore, ma anche all’agricoltore e all’opinione pubblica: sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale. Il biologico, supportato da una normativa chiara e identificabile, gode di un consolidato appeal tra i consumatori. L’applicazione del metodo biologico in frutticoltura è più impegnativa rispetto ad altri settori. Nonostante questo, la superficie è in crescita anche in Piemonte, supportata dalla domanda dei consumatori. Un’opportunità per le aziende piemontesi già certificate e un invito per le nuove. L’actinidia, fino alla diffusione della Psa, era la specie più coltivata. Oggi sono il melo e il pero le specie più rappresentate nel biologico.

Il Creso, attraverso il coordinamento dei tecnici frutticoli, trasmette ai frutticoltori una linea specifica di avvisi bio, che insieme a newsletter, comunicati e altre forme divulgative, forniscono le indicazioni pratiche per la difesa e la tecnica colturale. Nel corso dell'incontro si farà il punto su due avversità chiave: ticchiolatura e carpocapsa delle pomacee, coinvolgendo ricercatori del Trentino e del Sud Tirolo.

Graziano Vittore del Creso presenterà la situazione e le sfide della frutticoltura biologica in Piemonte, oltre agli indirizzi operativi per la stagione incipiente. Luisa Mattedi, della Fondazione Mach di San Michele all’Adige (Tn), illustrerà le strategie di difesa adottate in Trentino per il contenimento dei principali patogeni e insetti del melo. Claudio Casera, del Centro sperimentale di Laimburg (Bz), presenterà i risultati della ricerca in corso in Sud Tirolo. Di particolare interesse l’utilizzo dell’impianto di irrigazione sovrachiama nella prevenzione della ticchiolatura. Ai risultati sperimentali seguiranno considerazioni più ampie sull’insieme degli interventi di tecnica colturale che contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio naturale della pianta e dell’ecosistema frutteto.

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