Indice dei prezzi alimentari novembre invariato a novembre rispetto all'ottobre scorso secondo i dati Fao.

Al nuovo livello di 215 punti, l'indice registra 23 punti in meno rispetto al picco di febbraio 2011, ovvero un calo del 10 per cento, ma pur sempre due punti in più rispetto al novembre 2010.

I prezzi dei cereali, compresi nell'Indice dei prezzi alimentari Fao, sono calati di 3 punti rispetto allo scorso ottobre (-1%).
Il calo è stato determinato dai prezzi del grano, che sono scesi del 3%, mentre le quotazioni del riso sono diminuite solo marginalmente e quelle dei cereali secondari sono rimaste praticamente immutate.

Secondo il rapporto, quello che ha contribuito all'allentamento della pressione sui prezzi stata la considerevole revisione delle stime sull'approvvigionamento globale di cereali per il 2011/2012, conseguenza delle migliori prospettive produttive in alcuni Paesi asiatici e nella Federazione Russa, in quest'ultima decisamente superiori agli stock previsti. Tra gli altri fattori il deteriorarsi delle prospettive economiche a livello mondiale e un dollaro forte.

 

Livello record dei cereali
Questi sono alcuni dei punti salienti dell'ultima edizione del rapporto trimestrale della Fao Crop Prospects and Food Situation (Prospettive dei raccolti e situazione alimentare ndt). Il rapporto conferma per il 2011 una produzione cerealicola record di 2.323 milioni di tonnellate. Sebbene leggermente al di sotto delle stime di ottobre, rappresenta un incremento del 3,5% rispetto alla produzione 2010.
La produzione cerealicola 2011 dovrebbe essere sufficiente a coprire il previsto aumento dell'utilizzo nel 2011/12 e consentire una moderata ricostituzione delle scorte mondiali. Tra i cereali la produzione globale di grano si prevede aumenterà del 6,5 per cento, mentre quella dei cereali secondari e del riso dovrebbero leggermente calare.

Alimenti animali in aumento, anche le scorte
L'utilizzo cerealicolo per il 2011/2012 è previsto a 2.310 milioni di tonnellate, 1,8% in più del 2010/2011.
Il rapporto rileva un brusco aumento (+8%) dell'impiego di grano come alimento animale in virtù del suo prezzo competitivo a paragone in particolare dei cereali secondari e del mais. La previsione sull'esaurimento degli stock cerealicoli mondiali per la fine della stagione 2012 è stata rivista al rialzo, circa cinque milioni di tonnellate rispetto al mese scorso. A questi livelli, gli stock cerealicoli mondiali sarebbero più alti di oltre 10 milioni rispetto all'anno scorso e lo 'stock to use ratio' (il rapporto tra stock finali e utilizzazioni interne ndt.) per i cereali dovrebbe aumentare del 22 per cento. Il rapporto Crop Prospects and Food Situation, che analizza le ripercussioni sulla situazione alimentare dei Paesi in via di sviluppo, in particolare in quelli a basso reddito con deficit alimentare, Lifdc, fa notare che il costo totale delle importazioni alimentari dei Paesi Lifdc per la stagione commerciale 2011/2012 potrebbe raggiungere il livello record di 33 miliardi di dollari – un aumento del 3,4 per cento rispetto al 2010/2011.

Zone critiche d'insicurezza alimentare
Nel riesaminare le zone critiche d'insicurezza alimentare nel mondo, il rapporto afferma che in Somalia l'insicurezza alimentare rimarrà a livelli critici nelle zone colpite dalla siccità almeno sino al raccolto dell'inizio del 2012. Condizioni di carestia persisteranno nel Middle Shabelle e tra le popolazioni profughe ad Afgoye e a Mogadiscio, le zone di Bay, Bakool e Lower Shabelle lo scorso 18 novembre sono state retrocesse da 'zone di carestia' a 'zone d'emergenza'. Nell'insieme del Corno d'Africa l'insicurezza alimentare rimane critica per circa 18 milioni di persone nelle aree maggiormente colpite dalla siccità. Hanno bisogno di assistenza di emergenza 4,6 milioni di persone in Etiopia, 4 milioni in Somalia ed altri 4 in Sudan, 3,75 milioni in Kenya, 1,5 milioni nel Sud del Sudan e 180.000 a Gibuti.