Per poter ridurre, almeno in parte, la differenza tra la melicoltura nelle due aree, gli agricoltori e melicoltori di pianura hanno dovuto perfezionare delle tecniche colturali e uno standard varietale che consentissero di migliorare la qualità dei frutti. La differenza di competitività, pur non essendo stata completamente azzerata, si è ridimensionata.
Esistono alcuni elementi che differenziano le due produzioni melicole, in particolare quelle che caratterizzano la melicoltura della Pianura Padano-Veneta sono:
• Elevata umidità
• Alte temperature
• Scarsa piovosità estiva e bassa escursione giornaliera
• Le ridotte escursioni termiche fra giorno e notte, inferiori a quelle che si verificano negli ambienti collinari e montani.
Questi elementi ostacolano spesso il raggiungimento di una buona colorazione e l’espressione di quelle caratteristiche qualitative (colore e croccantezza) che invece risultano esaltate in ambienti più freschi di montagna.
Una modifica consistente nel panorama varietale si è verificata nell’ultimo decennio, grazie all’introduzione di nuove varietà più adatte agli ambienti di pianura, tanto da far risultare che nella Pianura Padano-Veneta un terzo delle mele appartiene al Gruppo Fuji, al Gruppo Gala e a Pink Lady. Si assiste, infatti, ad una continua evoluzione del panorama varietale, con un costante susseguirsi, per molte varietà, di cloni migliorativi caratterizzati da una colorazione sempre più intensa ed estesa.
Se esistono condizioni climatiche che rendono difficoltosa la coltivazione di mele competitive rispetto agli ambienti di montagna, bisogna comunque dire che in pianura esistono condizioni climatiche che possono favorire la melicoltura. La coltivazione di varietà caratterizzate da un lungo periodo vegetativo risulta senz’altro favorita in ambienti di pianura, più salvaguardati da pericoli di gelate tardive in primavera o precoci in autunno. Anche le caratteristiche organolettiche possono risultare in qualche caso migliori e i risultati di panel test o le maggiori concentrazioni zuccherine di alcune varietà lo possono dimostrare. Non vanno trascurati infine alcuni elementi caratterizzanti, come l’elevata professionalità dei produttori, la notevole capacità imprenditoriale, l’apertura mentale, l’aggiornamento tecnico e varietale e l’adattabilità ed il dinamismo.
Fra le varietà che meglio si adattano agli ambienti di pianura in ordine di precocità si ricordano:
Varietà estive
Gala: Un numero piuttosto nutrito è rappresentato da mutanti di Gala, gruppo varietale policlonale che ha ormai conquistato il segmento delle mele estive fino a qualche anno fa caratterizzato da mele di qualità gustative inferiori. Questo gruppo rappresenta il 13% della superficie totale coltivata a melo nella pianura padano-veneta. Necessita comunque di attente tecniche colturali per cercare di nilgiorare la colorazione e la pezzatura dei frutti. Si distinguono tre tipologie di colorazione dei frutti. Quella con striature evidenti (Brookfield Gala®, Baigent* e Gala Schnitzer® Schniga* le più importanti e Galaxy*, Evolution® e Selecta® le meno coltivate), a striature meno evidenti (Buckeye® Simmons*, Delbard Gala, Obrogala* e Annaglo*) e quelle slavate o senza striature (Ruby Gala® Gala Rossa*). Presentano una mela di media pezzatura, tondeggiante (rotonda-allungata), dal colore giallo limone, con sovraccolore rosso aranciato. La buccia è liscia, brillante e striata o non striata. La polpa è di colore bianco o bianco-crema, soda, succosa, a tessitura fine e molto profumata.
Varietà autunnali
Red Delicious: I frutti provenienti dalla pianura presentano spesso alla raccolta caratteristiche qualitative interessanti con nelevato livello in zuccheri superiore alle varietà coltivate in montagna. Coprono circa il 7% della superficie e fra i più recenti cloni si ricordano Scarlet Spur® Evasi* e Superchief® Sandidge* per quelli spur e Jeromine* ed Erovan* Early Red One® tra quelli tradizionali.
Golden Delicious: E’ la varietà che risente probabilmente maggiormente della competizione col prodotto di montagna in quanto in tali ambienti si manifestano aspetti fisici del prodotto che non implicano necessariamente una caratteristica gustativa migliore ma che vengono apprezzate maggiormente dai mercati.Tra i cloni più interessanti si ricordano Golden Delicious B, Smoothee® e Reinders® che non sembrano essere contrastate dai cloni di recente introduzione in quanto meno produttivi e non migliorativi.
Varietà invernali
Braeburn: Tipologia di mela a raccolta invernale che ha compiuto da poco i 50 anni, molto apprezzata in Germania e Regno Unito ma che nel nostro territorio risulta di recente introduzione. La pianta presenta albero debole e compatto, fioritura precoce ed abbondante e di buona produzione. Il frutto presenta pezzatura medio-grande, forma tronco-conica piuttosto disforme (a volte leggermente allungata) e con colore di fondo della buccia giallo-verde sovraccolorato di rosso vinoso uniforme e striato esteso sul 40-80% della superficie. La polpa è bianco-crema, soda e croccante, di colore bianco, tessitura fine, succosa, aromatica e con gusto dolce-acidulo ben equilibrato. Tra le le varietà più interessanti attualmente presenti sul mercato ricordiamo Joburn* e Mariri Red*.
Fuji: Il gruppo attualmente in forte espansione (interessa oltre il 60% dei nuovi impianti con una superficie complessiva regionale del 25%). Varietà piuttosto esigente che richiede una buona professionalità nella gestione agronomica dei meleti per contenerne gli aspetti negativi, legati principalmente alla tendenza ad alternanza, alle fisiopatie dei frutti a cui è piuttosto sensibile ed alla colorazione non sempre ottimale. Dal punto di vista organolettico il prodotto di pianura presenta caratteristiche molto positive ma con colorazione non sempre soddisfacente. Sul mercato sono presenti cloni con epidermide rossa ben colorata, con striature più o meno evidenti (generalmente sono preferiti gli striati ma l’intensità di colore risulta superiore nei cloni uniformi). Fra i più numerosi nella tipologia striata oltre Fuji Kiku®8 Brak* e Fiji Raku Raku vanno segnalati ROFM811*Rubinfji* e Fiji Kiku Fubrax. Tra quelli con buona colorazione ma con striature meno evidenti si segnala Fuji Toshiro®, mentre tra la tipologia rosso uniforme-soffuso ricordiamo Fuji Zhen® Aztec*. Fra i mutanti di Fuji, Fiero* September Wonder® si caratterizza per maturazione precoce.
Imperatore: Anche se in fase discendente, e non interessata da quei fenomeni di rinnovamento varietale e clonare che contrddistinguono le varietà emergenti, continua a mantenere una certa importanza (occupa poco meno del 10% della superficie a mele di Emilia-Romagna e Veneto), per l’elevata produttività, la buona colorazione che mostra anche ambienti di pianura e l’apprezzamento che l’industria di trasformazione ha sempre dimostrato. E' un clone molto apprezzato per i frutti di grossa pezzatura diversi dall'Imperatore standard per la buccia più estesamente colorata di rosso brillante, di tipo striato, con lenticelle areolate ben evidenti. Nelle aree più vocate (montagna e collina) l'aspetto risulta particolarmente attraente. Si raccogli nella seconda decade d’ottobre.
Cripps Pink* Pink Lady®: La maturazione tardiva ne ostacola la coltivazione in ambienti montani, anche se la colorazione risulta superiore. E’ diffusa in esclusiva con la forma del “Club” e con alcune norme dettate dall’ dell'Associazione francese "Pink Lady Europa" che ne detiene tutti i diritti, compresa la commercializzazione del prodotto a due nomi, il primo Pink Lady con standard qualitativo sufficiente ed il secondo Cripps Pink per le mele meno colorate e di pezzatura inferiore. Nella sola Emilia-Romagna occupa oltre il 15% della superficie del melo. Si ritiene adatta principalmente per le zone pedomontane e di pianura del Nord con una certa difficoltà di coltivazione nelle aree alpine. La valutazione complessiva della varietà è molto positiva visti alcuni suoi aspetti peculiari come la tipologia di frutto nuovo, la bella forma, l'estesa colorazione soffusa rosa-rossa su fondo giallo-verde e la polpa molto dura, relativamente croccante, succosa, dolce, con equilibrio dolce-acido spostato verso l'acidulo con buona conservazione.
Granny Smith: Pianta a maturazione tardiva con il consumo che inizia almeno un mese dopo la sua raccolta (seconda decade d’ottobre) e risulta essere interessante perchè mantiene un suo spazio soprattutto nel mercato del Nord Europa che predilige le mele acide. Presenta una pianta con elevata vigoria (può presentare problemi di produttività), portamento inizialmente assurgente e poi alquanto espanso. L'entrata in produzione è abbastanza rapida, produttività buona e costante specie se vi è abbondante presenza di impollinatori. Frutto medio-grosso, di forma sferoidale, inimitabile per tipologia e qualità, di colore verde e buccia lievemente ondulata e cerosa La polpa è croccante, succosa, acidula, gradevole e discretamente aperta. Generalmente si può ritenere molto interessante sia per l'epoca di maturazione che per le peculiari caratteristiche dei frutti.
Varietà autunnali resistenti alla ticchiolatura
Modì® CIVG198*: Varietà che matura qualche giono prima di Golden Delicious, con albero di media vigoria, portamento assurgente e di precoce entrata in produzione. La produttività è elevata e costante. Fioritura regolare ed abbondante, non presenta alternanza, richiede un attento diradamento per evitare eccessi di produzione. Presenta resistenza alla ticchiolatura, fogliame rustico poco attaccato da insetti e poco sensibile ad oidio. Il frutto è tronco-conico allungato, d’ottimo calibro e di colore rosso porpora molto brillante su quasi la totalità della superficie. La polpa è molto consistente, croccante e succosa di colore giallo con elevato tenore di zuccheri e d’acidi. Caratteristiche organolettiche elevate.
Golden Orange*: Fra le più interessanti Golden-simili resistenti a ticchiolatura. Ha un bel frutto con la buccia non pigmentata e le particolari caratteristiche della polpa la rendono idonea fra l'altro a varie utilizzazioni industriali come la purea anche se leggermente acidula (cubetti, pezzi disidratati, "compotes" e succhi). Per il consumo fresco collide inevitabilmente con Golden Delicious, simile nell'aspetto, migliorativo addirittura per la sfaccettatura, troppo per la percezione del consumatore medio, ma si differenzia soprattutto nella tipologia gustativa, piuttosto soda alla raccolta. Tuttavia la mela intenerisce abbastanza rapidamente in conservazione rispetto alla cultivar di riferimento. Mancano però le prove di conservazione per la scelta della tecnologia adatta. In definitiva, la mela è troppo simile nell'aspetto a Golden Delicious per proporsi come innovazione merceologica, ma è di qualità non pari a Golden Delicious (almeno per quanto riguarda le preferenze dei consumatori mediterranei) per proporsi come clone in grado di sostituirla "tout court". Potrà però affiancarsi a questa in ambienti adatti. L'epoca di raccolta è circa una settimana dopo Golden Delicious e l'epoca di consumo è da Novembre a Febbraio.
Varietà invernali resistenti alla ticchiolatura
Coop 38* GoldRush®: E' una sorta di Golden-simile che si riconosce bene per le numerose lenticelle evidenti, un pò aureolate e rugginose, che in caso di alta umidità alternata a periodi di siccità possono dar luogo a screpolature. La polpa è molto soda, ad altissimo contenuto di zuccheri ed acidità. Caratteristiche organolettiche superiori a Golden. In questo caso, come per Topaz e Delorina, si ritiene possibile trarre sinergie dall'abbinamento tipicità del frutto-resistenza a ticchiolatura. E' adatta alla melicoltura biologica, anche se molto sensibile all'oidio, rivolta ai mercati del Nord Europa, che apprezzano il suo sapore Forte dato dalla componente acidula e dalla consistenza della polpa. Sotto il profilo agronomico richiede con stagione sufficientemente lunga per completare la maturazione, molto tardiva (seconda decade di Ottobre). L'albero compatto, semispur ed è facilmente gestibile. In certe annate con maturazione incompleta, la mela rimane di colore verde giallo e non possiede i migliori requisiti. Si può coltivare solo in circoscritte aree collinari e di bassa montagna o di alta pianura. A Bologna ha raggiunto fino a 20-23 °Brix. In pianura il rischio maggiore è il cracking dei frutti e relativamente frequente.
A cura di Lorenzo Cricca
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