Nei giorni scorsi i responsabili della Spreafico Francesco & F.lli S.p.A., l’azienda che in Italia produce e distribuisce in esclusiva questo frutto, hanno incontrato una selezione di coltivatori per presentare le caratteristiche della varietà e le condizioni per aderire al Club che gestisce la produzione e la commercializzazione.
Obiettivo è programmare la coltivazione di pere Angélys per aumentare in tre anni il volume prodotto in Italia, passando dalle attuali 200 tonnellate a 2000 tonnellate entro la stagione 2009/2010. L’incontro si è svolto a Sant’Urbano in provincia di Padova nel cuore dell’areale che si estende tra l’Emilia Romagna e il Veneto, considerato dai tecnici della azienda come il migliore – grazie alle caratteristiche di umidità relativa e precipitazioni – per la coltivazione di questa varietà. Davanti a circa 100 produttori delle varie zone limitrofe Carlo Spreafico, responsabile della produzione della Spreafico Francesco & F.lli S.p.A. e Mirco Stefanati, responsabile tecnico delle aziende agricole associate nella Cooperativa Vallegrande, gruppo di produttori promotori dell’iniziativa con la Spreafico, hanno illustrato le peculiarità della pera figlia di un incrocio fra una Decana del Comizio e una Decana d’Inverno, facendo luce su quegli aspetti che la rendono un prodotto dalle grandi potenzialità.
A partire dalle caratteristiche della pianta che, come spiegato da Mirco Stefanati “si adatta ad alcuni tipi di cotogno, è una varietà molto vigorosa, non è sensibile più dell’Abate o di altre varietà coltivate nella zona a malattie e al colpo di fuoco, ha un portamento molto espanso e si presta ad essere allevata con sistemi ad alta densità con 3000-3500 piante per ettaro. Con piante ben preparate in vivaio alla seconda foglia è possibile ottenere una quantità di pere commerciabili già significativa”.
Interessanti gli aspetti legati alla conservazione dei frutti: “Per ottenere un prodotto dalle ottime caratteristiche gustative e dalla consistenza ideale è necessario conservarla per almeno 60-90 giorni al freddo; solo così è possibile conferirle un sapore anche migliore di quello della Decana”.
Infine, parlando della pezzatura media dei frutti e della loro rugginosità ha aggiunto: “i primi produttori italiani che hanno aderito al Club Varietale della pera Angélys stanno raccogliendo oggi un 30/35% di frutti oltre il calibro 90 millimetri e un 65/70% fra il 70 e il 90; una qualità ottima, testimoniata anche dal buon aspetto esteriore dei frutti che, nonostante una rugginosità richiesta al momento della raccolta pari al 30% della superficie della buccia per ottenere il marchio di qualità Angèlys, arriva in molti casi anche al 100% nei frutteti dei nostri soci”.
A queste parole ha fatto eco l’intervento di Carlo Spreafico, che ha presentato le caratteristiche commerciali di questo frutto: “In Italia abbiamo le condizioni ottimali per la produzione di questa varietà grazie alle caratteristiche pedo-climatiche delle nostre zone. Oltre ad essere una pera gustosa, è anche molto apprezzata dal mercato per la buona resistenza (shelf life) alla manipolazione, in quanto sui banchi vendita non subisce alterazioni. Tutto ciò rende questa pera una valida alternativa alle varietà concorrenti che provengono da oltremare, vendute nello stesso periodo primaverile: Angélys, infatti, è commercializzata a partire da dicembre fino a metà giugno”.
E, proseguendo, Spreafico ha illustrato quali sono le richieste che arrivano dai mercati: “Il massimo del valore si ricava dai calibri che vanno dai 75 ai 90 millimetri, molto apprezzati sia sui mercati all’ingrosso che sui banchi di vendita della Grande Distribuzione. Il calibro 90 oltre, pur avendo dimensioni abbastanza generose, non ha problemi di commercializzazione perché viene presentato in una confezione adeguata, apprezzata dagli specialisti della frutta”.
Cenno finale sui prezzi: “I coltivatori che sceglieranno di aderire al Club di Angélys vedranno il loro prodotto valorizzato – per merce di prima categoria con calibri superiore a 70 millimetri – tra i 60 e i 70 centesimi di euro al chilo. Una cifra che assicura una buona remuneratività se si considera che la produttività di questa coltura è prevista sulle 40 tonnellate all’ettaro”.
Attualmente in Italia sono 5 le aziende associate a Spreafico che coltivano Angélys, per un totale di 7,5 ettari; una superficie destinata a crescere già a partire dall’anno prossimo, quando verranno impiantati 20 ettari di nuove piante che dovrebbero diventare 60 entro la stagione 2009. Per raggiungere questo traguardo l’azienda sta collaborando attivamente, oltre che con i coltivatori, anche con i rappresentanti di Pépinières du Valois, i più importanti vivaisti francesi che producono le piante di Angélys e che fanno parte del Club.
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Fonte: Fruitecom