Si è trattato non solo di un incontro tecnico, ma soprattutto di un’occasione per commemorare la figura umana e professionale del dr. Giovanni Calderoni, improvvisamente scomparso lo scorso aprile.
Per sottolineare il profondo senso di gratitudine nei confronti di “Gianni” Calderoni, che da molti anni gestiva a Felisio un’affermata azienda vivaistica, Solarolo ha organizzato, attraverso l’Associazione “Amici di Felisio” e con il patrocinio del Comune, un incontro dedicato al settore vivaistico.
La mostra pomologica è stata accompagnata dal commento a cura di Roberto Colombo di “Astra - Innovazione e sviluppo” sede di Imola.
Erano presenti all’incontro Elvio Bellini, dell’Università di Firenze, Carlo Fideghelli del Cra-Isf di Roma e Silverio Sansavini dell’Università di Bologna.
Fideghelli ha ripercorso la storia della frutticoltura italiana dagli anni '60 ad oggi, attraverso quattro grosse crisi frutticole, evidenziando come “Giovanni Calderoni è stato sempre presente in prima linea. Due erano le sue passioni: le nuove varietà e i portinnesti clonali o le selezioni di franchi di pesco”. “Aveva una conoscenza botanica di alto livello - ha proseguito Fideghelli - con una memoria invidiabile e un equilibrio profondo nell'esprimere giudizi e dare consigli”.
Silviero Sansavini ha ricordato come Calderoni sia stato tra i primi “ad unire la professione del vivaista alla competenza tecnica e alla fidelizzazione del cliente attraverso la serietà professionale e l'onestà nel proprio lavoro” .
Da Elvio Bellini, infine, un episodio dal passato. “Ricordo che era il 1948 quando conobbi Giovanni: andavamo insieme a raccogliere le schegge delle bombe da rivendere. Di lui mi preme sottolineare il grande amore per la ricerca, tanto che tra qualche anno avremo a disposizione alcune selezioni di albicocco da lui individuate".
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Fonte: Agronotizie