Il riferimento è al comparto dei trattori stretti, eccellenza dell'industria meccanica italiana, così definiti per le dimensioni compatte che ne fanno macchine specificamente progettate per lavorare nei frutteti e tra i filari delle vigne e che, spiega la Federazione, "rischiano di essere messi fuori gioco dal nuovo regolamento europeo sui motori delle macchine non stradali". Qui gli articoli correlati.
Gli emendamenti oggi al voto, sanciscono la possibilità di ottenere una deroga, come a gran voce richiesto da più parti, all'applicazione del nuovo regolamento europeo sulle emissioni dei motori - Fase IV - che impone, al fine di rientrare nei limiti delle emissioni ammesse, l'applicazione di dispositivi che FederUnacoma definisce "inapplicabili alle trattrici specializzate per le lavorazioni nei vigneti e nei frutteti" e il cui effetto sarebbe "mettere fuori gioco un comparto d’eccellenza della meccanica italiana".
"La normativa di Fase IV - prosegue l'associazione presieduta da Massimo Goldoni - comporta, infatti, l’inserimento all’interno del vano motore di vari dispositivi per il trattamento dei gas di scarico; un voluminoso sistema filtrante che può trovare sufficienti spazi nelle trattrici grandi ma che è attualmente impossibile alloggiare all’interno dei cofani delle trattrici strette, a meno che queste non vengano interamente ridisegnate, con la conseguente perdita di compattezza e agilità e quindi della loro specifica funzionalità".
“Senza una procedura di adeguamento pensata specificamente per i trattori stretti - sostiene Manlio Martilli, presidente di Assotrattori - le macchine perderanno le loro caratteristiche fondamentali e saranno del tutto inservibili per gli agricoltori, i quali continueranno ad utilizzare mezzi vecchi che sono certamente più inquinanti.
Applicate in modo rigido e schematico - aggiunge Martilli - le normative ambientali produrranno un effetto opposto rispetto a quello per il quale sono state pensate”.
Tre emendamenti chiave
Nel comunicato diffuso, FederUnacoma spiega che gli emendamenti - proposti dalla Associazione dei costruttori italiani Assotrattori interna a FederUnacoma con il supporto del Comitato europeo dei costruttori di macchine agricole Cema, e in parte già avallati dal Consiglio dell’Unione europea - intendono modificare la proposta legislativa della Commissione europea con l’introduzione di una normativa “ad hoc” per i trattori stretti che congela gli attuali valori limite di emissioni sino all’entrata sul mercato, dopo il 2020, dei nuovi trattori stretti con motori “Fase V”, lasciando ai costruttori il tempo sufficiente per sviluppare più efficienti e più compatte tecnologie.
"Se gli emendamenti verranno approvati - prosegue il comunicato - le industrie costruttrici avranno modo di progettare nuove generazioni di trattrici da frutteto aventi soluzioni tecniche e dimensioni adeguate, e quindi di restare competitive; se verranno respinti, le industrie del settore, e soprattutto quelle italiane che sono specializzate in questa tipologia di trattori, saranno spinte fuori dal mercato essendo costrette a produrre macchine meno efficienti di quelle attuali, con costi di produzione e prezzi di vendita molto più elevati".
A sostenere la posizione "italiana" a Bruxelles, oltre al Rapporteur incaricato dal Parlamento europeo Elisabetta Gardini che ha già portato avanti iniziative di approfondimento della problematica - leggi articolo, Giovanni La Via, presidente della Commissione Envi e - auspica FederUnacoma "tutti i parlamentari italiani, al di là degli schieramenti politici di appartenenza" affiancati, si spera, dai parlamentari di altri Paesi.
"L’esito della votazione - conclude il comunicato - resta comunque incerto, per la volontà di un consistente numero di deputati di non concedere più deroghe su questioni riguardanti le emissioni dei motori".