A dirlo il presidente di FederUnacoma, Massimo Goldoni, in un’intervista rilasciata lo scorso 30 giugno ad AgroNotizie, in occasione dell’assemblea annuale della Federazione nazionale dei costruttori di macchine agricole, che festeggia quest'anno i 70 anni della sua fondazione.
"La consapevolezza riguarda in particolare - ha proseguito Goldoni -, la richiesta di omologazione a step estremamente ravvicinati in termini di tempo e caratterizzati, per le nostre macchine specializzate, da forte difficoltà applicativa.
All’appoggio offerto dall'onorevole Gardini, molto attenta e sensibile alla causa, si aggiunge quello di tutta una serie di parlamentari europei e italiani appartenenti a diversi schieramenti politici - non ne facciamo, infatti, una questione di bandiera o di partito -, che hanno capito le nostre esigenze.
A metà luglio - conclude il presidente - avremo una serie di attività in Commissione e l'obiettivo è avere delle certezze entro la fine dell’estate o comunque entro la fine dell’anno".
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Intervista completa al presidente FederUnacoma Massimo Goldoni
"Mi dispiace di non essere intervenuta personalmente, si tratta di una tematica di primaria importanza. Dobbiamo ripartire dall'industria portando avanti una battaglia unitaria così come è avvenuto per il Made in Italy.
È la strada giusta per ottenere risultati importanti e questo a Bruxelles ci viene riconosciuto. Ci sono ancora molti nodi da sciogliere e alcuni di questi saranno difficili da superare ma ce la metteremo tutta".
Ha aperto così il suo intervento in video conferenza nel corso dell'assemblea FederUnacoma, Elisabetta Gradini, europarlamentare che lo scorso 7 maggio ha presentato in Commissione Ambiente una relazione tecnica incentrata sulla proposta di regolamento relativa alle prescrizioni in materia di limiti di emissione e di omologazione per i motori a combustione interna destinati alle macchine mobili non stradali - leggi articolo.
"Si tratta di penetrare la posizione di alcuni paesi che, vuoi per ideologia o per un diverso background esperienziale nel campo, faticano a capire che non non si tratta di scarsa o assente volontà.
Le ragioni per cui ci opponiamo vanno cercate soprattutto nel periodo di crisi attuale nel quale non si possono caricare le aziende di obiettivi che non sono in grado di raggiungere".
"Al contrario - ha proseguito -, a livello Europa serve mettere in campo regole che aiutino le aziende ad afferrare la ripresa senza imporre limiti che ostacolino la ripartenza".
"A luglio dovrebbe esserci il voto in commissione - ha aggiunto Gardini.
In questi giorni abbiamo iniziato a lavorare sui 272 emendamenti arrivati sulla proposta e siamo nella fase di analisi e lettura per creare i giusti compromessi e trovare le posizioni più realistiche e sagge sui cui poter far convergere il voto dei colleghi.
Quello che noi possiamo fare, anche per l'ambiente, è avere un'industria sana e forte per un risultato soddisfacente per tutti".
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Fonte: Agronotizie - Settimanale di tecnica, economia e innovazione in agricoltura
Autore: Michela Lugli