"Sarà una campagna di raccolta interminabile". Così il presidente di Apima Mantova, Marco Speziali, prevede i lavori estivi nelle campagne. Coinvolti in prima persona nelle operazioni di mietitura e di raccolta del prodotto saranno proprio gli agromeccanici che presto saranno anche in campo per le semine primaverili.

E' proprio sulla scorta delle numerose operazioni meccanizzate, di cui in pratica sono pressoché monopolisti per la disponibilità di mezzi tecnologicamente avanzati, che Apima Mantova indica quali saranno gli orientamenti nelle campagne della provincia.

Da una prima valutazione si prevedono in aumento tutte le colture che saranno seminate tra marzo e aprile; il mais di gran lunga dovrebbe registrare gli aumenti più consistenti in termini percentuali, mentre riso e barbabietola dovrebbero confermare le semine - in termini di superficie - di un anno fa. Guadagna terreno la soia, ma in misura minore rispetto al mais. Ancora da risolvere l'incognita del pomodoro da industria, settore ancora alle prese con la definizione degli accordi interprofessionali, variabile dalla quale scaturiranno indicazioni di semina più precise.

Marco Speziali, al vertice di Apima e titolare insieme al padre Antenore di una delle realtà più all'avanguardia di tutta l'Europa meridionale, entra nel dettaglio. "Dal nostro osservatorio privilegiato – dichiara – le richieste di semina del mais sono in forte aumento. Parliamo complessivamente di un 20% in più rispetto al 2010". E questo per un duplice effetto: la diffusione degli impianti a biomassa per la produzione di energia termica ed elettrica e il prezzo del mais, che a 235 euro la tonnellata diventa decisamente redditizio.

"Teniamo presente che ogni impianto a biomassa necessita di circa 400 ettari di mais per l'approvvigionamento - prosegue Speziali - e la nostra provincia lo impiega in larga misura anche per le razioni alimentari destinate alla zootecnia 'pesante'".

Stabile, se non con una contrazione causata dal tempo, la barbabietola. "Il momento della semina è fondamentale per questa coltura, se si sbaglia va in fumo un'intera stagione - specifica Speziali - Ma le condizioni dei campi, con le recenti piogge, non ci lascia molto ottimisti".

Potrebbero aumentare le superfici - ma non di molto – investite a soia, che può contare su un prezzo di mercato soddisfacente. "La soia andrebbe ad occupare quegli spazi lasciati liberi dai cereali a paglia. La filosofia che accomuna i cereali autunno-vernini e la soia è quella di non irrigare. La soia è quindi la pianta giusta".

Stabile il riso, nonostante l'exploit dei prezzi, che vede i listini del vialone nano aggirarsi intorno ai 500 euro la tonnellata e il Carnaroli, "nicchia nella nicchia, schizzato a 700 euro la tonnellata".

Speziali azzarda anche un pronostico sulla prossima campagna, giudicata "interminabile, per il fatto che le colture primaverili incrementano bene o male le superfici, per il fatto che le cattive condizioni meteo di ottobre e novembre non hanno consentito a molti di seminare frumento". Salvo qualche agricoltore che ha ceduto a (ri)seminare finanche a gennaio. Frumento che verrà trebbiato alla fine di luglio, pochi giorni prima delle operazioni per il trinciato di mais.

L'intervento degli agromeccanici si rivela sempre più indispensabile nelle campagne. "Il lavoro non manca assolutamente – conclude Speziali – Troppo spesso però dobbiamo fare i conti con imprese agricole che rimandano o dilazionano i pagamenti di parecchi mesi, mettendo in difficoltà i nostri associati".