La Confederazione agromeccanici scrive al ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia. E secondo il presidente, Leonardo Bolis, è "allarme per la concorrenza sleale".
Il punto che resta costantemente inevaso riguarda "il completamento dell’opera di regolamentazione dell’attività agromeccanica in riferimento all’aspetto civilistico/previdenziale della figura dell’imprenditore agromeccanico, dell’edificabilità in zona agricola degli immobili strumentali dedicati all’attività".
Bolis ricorda a Zaia di aver inviato la "Proposta di regolamentazione dell’attività agromeccanica" e che i contoterzisti sono in attesa di "una rapida risposta alle necessità del comparto".
"Con la nostra proposta - scrive Bolis - vogliamo che ci venga riconosciuta pari dignità rispetto a tutte le altre categorie produttive, per le quali vengono messe a disposizione risorse importanti negate alla nostra".

Bolis sottolinea come l’aver erogato in passato "interventi-tampone" alle aziende agricole non abbia fatto altro che indebitare o aggravare l’indebitamento di molte e la minaccia del lavoro sommerso è quanto mai attuale. Le richieste della Confederazione si mescolano ad una nota polemica. Scrive Bolis: "Confai punta a togliere dall’anonimato i veri professionisti agromeccanici, chiedendo per loro l’uscita dall’artigianato, dove frequentemente sono presenti ditte che effettuano servizi in settori non attinenti all’agricoltura".