Si è conclusa con circa quattro mila agricoltori in sit-in davanti al consiglio regionale la mobilitazione degli operatori toscani del settore primario organizzata e promossa da Unima (Rappresentata dall’Aema di Pisa), Confagricoltura, Cia, Legacoop agroalimentare e Confcooperative-Fedagri.
 
Al termine dei tre giorni di una manifestazione che ha toccato Livorno, Pisa e Firenze, il presidente della regione, Claudio Martini, ha ricevuto una delegazione dei manifestanti composta dai rappresentanti di Agricoltori e agromeccanici che gli hanno illustrato i gravi motivi alla base dell’agitazione ed è sceso ad incontrare gli oltre 4.000 operatori riuniti in Sit-In davanti al Consiglio Regionale di via Cavour.
 
Cominceremo ad affrontare il caso sin dalla prossima giunta – ha dichiarato il presidente Martini – e ci attiveremo con le altre regioni per chieder al governo interventi decisivi. E' evidente – ha proseguito il presidente della Regione - che l’agricoltura non basta a se stessa e non può vivere di soli settori di nicchia; dobbiamo riuscire a coglierne il valore trasversale, in particolare nell’economia toscana, e per questo tutelarla. Perderne dei pezzi, siano essi il vino, l’olio o il grano, avrebbe un segno negativo non solo per i diretti riflessi economici su chi nel settore lavora, ma anche nella tutela dell’ambiente del paesaggio e in altri settori essenziali per l’economia regionale, come il turismo”.
 
Speriamo che, almeno stavolta, alle parole seguano fatti concreti, – ha commentato Licia Gambini, direttore Aema Pisa – l’agricoltura toscana è ormai agli sgoccioli e tanto gli agricoltori quanto gli agromeccanici sono stanchi di ricevere, come unica risposta alle loro richieste, solo buoni propositi”. 
 
La nostra partecipazione alla manifestazione – ha concluso il presidente di Unima, Aproniano Tassinari – non solo rientra in una politica di collaborazione trasversale, varata e promossa da tempo, con le associazioni degli agricoltori su problemi di interesse comune, ma rispecchia anche l’impellente necessità di tutti gli attori del settore primario di salvaguardare con ogni mezzo la fonte di sostentamento propria e di tutto il Paese”.