Le logiche commerciali non possono essere applicate in maniera pedissequa al servizio pubblico, almeno finché la struttura televisiva nazionale intenda offrire al pubblico un servizio informativo per il quale ogni anno vengono riscossi milioni di euro di “abbonamenti” coatti.
In una nazione in cui le nuova generazioni sono ignare di tutto ciò che esiste prima del banco dei supermarket, la chiusura di uno dei pochi programmi che – grazie all’indiscutibile professionalità di Franco Poggianti e di tutta la redazione - si è sempre distinto per la sua capacità di far conoscere al pubblico l’universo agricolo, appare del tutto fuori luogo e condanna di fatto il settore primario a sprofondare in un oblio di trasmissioni sempre meno professionali e che confondono sempre più l’agricoltura con la gastronomia".
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Fonte: Unima - Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola