La peculiare natura delle
imprese agromeccaniche, che pur operando al servizio del comparto primario rimangono imprese artigiane, ha aperto loro le porte per accedere al
Fondo di garanzia per le PMI. Lo ha dichiarato ieri a un pubblico di contoterzisti
Guglielmo Belardi, responsabile Sviluppo e costumer care di Medio Credito Centrale, intervenendo alla
63° Assemblea nazionale di Unima.
A fronte di un’esclusione delle imprese rientranti nel settore agricolo dall’accesso al fondo, dietro pressioni di
Unima il 6 maggio 2009 è stata infatti emanata la circolare UniCredit Medio Credito Centrale n. 549, con la quale si comunica l'adozione da parte del Comitato di gestione del Fondo di una delibera interpretativa, quindi di immediata efficacia, sulle attività imprenditoriali ammissibili all'intervento. Nello specifico, sono state riconosciute non rientranti nel settore agricolo anche le imprese operanti nelle attività di cui al gruppo 01.4 della Classificazione Istat 1991 (attività dei servizi connessi all'agricoltura e alla zootecnia, esclusi i servizi veterinari), a condizione che tali attività siano esercitate a titolo prevalente.
In base a tale interpretazione, le imprese agromeccaniche possono accedere alla garanzia diretta del Fondo e alla controgaranzia senza il vincolo di avvalersi di un confidi operante nei settori agricolo, agroalimentare o della pesca.
La decisione rappresenta per
Unima una testimonianza della validità della scelta di non snaturare la natura imprenditoriale degli agromeccanici, nonché una vittoria che si inserisce in un filone di attività legate all’accesso al credito per i componenti del comparto che ha già ottenuto ottimi risultati a livello locale e, grazie all’inestimabile collaborazione dell’Unione con Confindustria e Medio Credito Centrale, sta portando i contoterzisti ad accedere in molte regioni alle risorse messe a disposizione dalla legge Sabatini.