"Sono particolarmente soddisfatto che gli sforzi, le iniziative e la correttezza delle informazioni del nostro sindacato siano stati determinanti per la felice conclusione degli accertamenti emessi nei confronti degli agromeccanici coinvolti dalla riforma ocm zucchero. Per le nostre imprese di meccanizzazione agricola è stato così raggiunto un giusto e dignitoso risultato, partito con l’assegnazione degli indennizzi per la perdita di valore dei macchinari specializzati alla bieticoltura e finalmente conclusosi anche a livello giudiziario". Questo il commento del presidente di Confai, Leonardo Bolis.
Le preoccupazioni - insorte dopo il ricorso al Tar del Lazio da parte di diverse imprese agromeccaniche, contro un provvedimento di sospensione delle erogazioni da parte di Agea – sono oggi svanite.

In particolare, il ricorso avversava un procedimento di accertamento per indebita percezione dei contributi comunitari, innescato dopo un rapporto informativo del Comando dei Carabinieri delle Politiche agricole e alimentari del Nac di Parma.
Dopo un primo dibattimento al Tar, con specifica nota Prot. N. UCCU.2009, AGEA ha revocato ed archiviato il procedimento.
"Dobbiamo rilevare che i comunicati stampa contenenti consigli inopportuni e forvianti e infarciti di improvvidi suggerimenti, pubblicati da altra organizzazione di rappresentanza della categoria – sottolinea Confairelativamente a presunti comportamenti disonesti che avrebbero potuto essere messi in atto dalle imprese agromeccaniche interessate all’aiuto per la perdita di valore dei macchinari specializzati per la bieticoltura, certamente hanno creato confusione e messo in moto gli accertamenti rilevatisi non fondati, penalizzando di fatto tutti gli agromeccanici interessati. La revoca e l’archiviazione dei procedimenti in questione testimonia come gli interessi della categoria siano stati strenuamente difesi da Confai, gratificandola ampiamente degli sforzi sostenuti e confermandola, ancora una volta, sindacato vicino alle reali esigenze degli operatori agromeccanici ed alle loro libere scelte nel rispetto di quanto stabilito da leggi e norme".