Nelle previsioni di Unima la riapertura dei canali di credito consentirà alle imprese agromeccaniche, che in virtù del 2 comma dell’art. 11 della legge 28 gennaio 2009 (che converte in legge il cosiddetto “Decreto Anticrisi” n. 185/2008) potranno accedere ai benefici del finanziamento in quanto imprese artigiane, non solo di far fronte alle più immediate necessità operative, ma anche di riprendere il loro fisiologico ciclo di investimenti in nuove tecnologie di fatto sospeso per far fronte ai rigori della crisi.
Molto apprezzata è stata l’annunciata possibilità per i Comuni di derogare dal Patto di stabilità, dando il via a piccole opere pubbliche. "Nel corso degli ultimi anni - spiega Tassinari – per ottimizzare lo sfruttamento delle proprie risorse umane e tecnologiche, diverse imprese agromeccaniche hanno iniziato ad affiancare all’attività in favore dell’agricoltura quelle di Movimento Terra, cura del verde pubblico e interventi di manutenzione stradale ordinaria e straordinaria per conto delle municipalità. Pur rappresentando queste attività complessivamente solo il 20% di quelle del comparto, la possibile modulazione cronologica degli interventi e la loro immediata “cantierabilità”, possono significare una parziale ma significativa ripresa di tutto il comparto".
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Fonte: Unima - Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola