"Riguardo i temi che vedono le nostre imprese svolgere attività asintodiche a quelle agricole – prosegue Tassinari – la maniera di approcciare determinate tematiche è fortemente determinata dalla necessità improrogabile di una legge di regolamentazione dell’attività agromeccanica. Unima rappresenta 45 associazioni provinciali e cinque federazioni regionali convinte che la totale assimilazione delle imprese agromeccaniche a quelle agricole non sia un’ipotesi accettabile. Le imprese agromeccaniche, attualmente inquadrate tra le fila degli artigiani, pur condividendo molto del quotidiano di quelle agricole e relazionandosi continuamente con esse, svolgono attività più specifiche e differenziate. Non a caso i suoi rappresentanti sono stati gli unici, nell’ambito del comparto primario, a essere chiamati a partecipare alla revisione del Codice della strada. E' necessario che le nuove norme tengano nella giusta considerazione queste differenze e riconoscano nel contempo la necessità di una categoria che svolge in media oltre il 70% delle lavorazioni meccaniche in agricoltura di partecipare al “Tavolo verde” a livello nazionale e territoriale, essere inserita nei Psr e godere di alcune agevolazioni sinora esclusiva delle imprese agricole. A tal fine stiamo incrementando la nostra già continua collaborazione con le istituzioni in generale e con il Mipaaf in particolare".
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Fonte: Unima - Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola