"Fra problematiche di lungo corso ancora irrisolte e nodi recenti, il rischio è quello di creare una miscela esplosiva per l’agricoltura italiana. Questioni che in prospettiva potrebbero veramente mettere in forte difficoltà non soltanto il comparto agromeccanico, ma l’intera filiera agroindustriale. Tanto più ora che la congiuntura economica si avvia verso la recessione e i fondi di sostegno economico si stanno assottigliando in misura preoccupante".
Leonardo Bolis, presidente di Confai - Confederazione agromeccanici, tratteggia le preoccupazioni per un futuro più carico di ombre che di prospettive positive. "Eppure – garantisce – è proprio adesso che serve un colpo di coda, una sterzata forte per restituire competitività a tutta la filiera agricola".
Servono provvedimenti urgenti. A partire dall’inquadramento, "una volta per tutte", dell’imprenditore agromeccanico all’interno dell’agricoltura. "Una battaglia che abbiamo condotto fin dalla nostra costituzione – riassume Bolise per il quale forse ora si vede una spiraglio importante. Eppure, siamo stati gli unici a far presente la necessità di uniformare lo status legislativo fra imprese di meccanizzazione agricola e imprenditori agricoli".

Per quanto riguarda i problemi della direttiva nitrati, si tratta di osservare la normativa europea, ma, avverte Bolis, "se non verrà gestita in maniera lungimirante rischia di trasformarsi in un boomerang altamente pericoloso per il futuro dell’economia agrozootecnica della Pianura padana".
Il futuro metterà sempre più al centro dell’attività agricola i contoterzisti, forti di un ruolo chiave per i mezzi tecnici all’avanguardia che dispongono per la lavorazione e la gestione agronomica del terreno. "Con un compito che va ben oltre lo spandimento dei reflui zootecnici, attività che già ora siamo chiamati a svolgere. Potremo infatti diventare i garanti della certificazione dello spargimento nel rispetto dei vincoli regionali", osserva il presidente di Confai.
I costi del carburante agricolo: i contoterzisti devono fronteggiare l’aumento dei costi del gasolio, che nel 2008 ha messo a dura prova i bilanci aziendali. "Nonostante la diminuzione della bolletta energetica, rispetto ai picchi raggiunti nel secondo e nel terzo trimestre dello scorso anno – commenta Bolis " non abbiamo registrato un adeguamento del prezzo del gasolio per uso agricolo al calo del greggio. E questo ha inciso notevolmente sulle spese dei nostri associati. Non dimentichiamo che una trincia o una mietitrebbia consuma oltre 75 chilogrammi di carburante all’ora e che l’acquisto di gasolio si paga alla consegna in azienda mentre i corrispettivi per le prestazioni, quando va bene, si incassano a fine annata».

Altro scenario: il codice della strada. Confai ha inoltrato al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti alcune proposte per la revisione del codice della strada. Il raggio di azione dei contoterzisti si muove su tre fronti. "Il nuovo codice della strada – specifica Sandro Cappellini, coordinatore nazionale di Confaidovrà coordinare le disposizioni in materia di sicurezza e salute sul lavoro con quelle relative alla circolazione stradale, come ad esempio l’aspetto legato alle cinture di sicurezza, un nodo ancora irrisolto e che al momento grava sui costi di gestione delle nostre imprese. Inoltre, chiederemo che il limite di velocità per le macchine agricole venga innalzato dagli attuali 40 chilometri orari a 50 km/h, in linea con quanto avviene negli altri Paesi dell’Unione europea e contemporaneamente che la massa rimorchiabile venga innalzata a 25 tonnellate".
L’inquadramento giuridico dell’imprenditore agromeccanico. "Sarà questa una delle svolte per favorire la competitività delle aziende – afferma Bolis -. Torniamo su questo punto in quanto è imprescindibile nel progetto di migliorare la redditività delle aziende, agricole e di meccanizzazione. La nostra assimilazione al mondo agricolo, consentirebbe, senza influire negativamente sui costi complessivi dell’economia, un risparmio per i contoterzisti in campo previdenziale e di investimenti, riducendo al contempo le spese per le imprese agromeccaniche e per quelle agricole".