"La crisi finanziaria in cui su dibatte l’economia mondiale sta portando le banche a limitare drasticamente l’accesso al credito, aggravando per le imprese agromeccaniche una situazione già di per sé critica". Così Aproniano Tassinari, presidente di Unima - Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola sulla situazione che emerge dai dati forniti all’Unione dalle sedi locali sull’andamento delle aziende del comparto. "Nell’attuale fase congiunturale - prosegue Tassinari - oltre a non concedere nuovi crediti se non dietro presentazione di garanzie sempre più onerose, le banche stanno veementemente chiedendo il rientro immediato dei prestiti a breve termine. Da questa situazione le aziende agromeccaniche sono colpite in quanto la disponibilità di liquidità è fondamentale per portare avanti un lavoro che presuppone l’anticipo di mezzi tecnici e costi di manodopera, anticipi spesso remunerati solo mesi dopo l’avvenuta prestazione. Bisogna anche considerare che gli agricoltori, nostri principali clienti, vivono la nostra stessa situazione. Questo comporta che spesso il pagamento delle prestazioni agromeccaniche è legato alle loro capacità di accesso al credito a breve termine".
I dati pubblicati da Unacoma sul calo delle vendite delle trattrici in Italia rispecchiano gli effetti di questa situazione: gli agromeccanici, pur rappresentando in termini assoluti solo l’1% degli acquirenti potenziali di macchine agricole, movimenta da sola oltre il 30% del mercato. La limitazione dell’accesso al credito ha comportato un blocco degli investimenti che riguarda anche quelle attività collaterali che hanno segnato la diversificazione operativa delle aziende agromeccaniche, consentendo di ammortizzare gli effetti della crisi.
"In attesa che la situazione si stabilizzi e per far si che il nostro comparto sopravviva – conclude Tassinari – Unima non può che unirsi a ConfIndustria nel richiedere che le istituzioni prevedano sgravi fiscali per le aziende che decidono di investire, tagli all’Irap e una politica di supporto ai redditi mediobassi che vada ben oltre iniziative puramente palliative quali la “Social Card”. Unima ritiene fondamentale che il comparto agromeccanico venga incluso nei Psr.