I dati pubblicati da Unacoma sul calo delle vendite delle trattrici in Italia rispecchiano gli effetti di questa situazione: gli agromeccanici, pur rappresentando in termini assoluti solo l’1% degli acquirenti potenziali di macchine agricole, movimenta da sola oltre il 30% del mercato. La limitazione dell’accesso al credito ha comportato un blocco degli investimenti che riguarda anche quelle attività collaterali che hanno segnato la diversificazione operativa delle aziende agromeccaniche, consentendo di ammortizzare gli effetti della crisi.
"In attesa che la situazione si stabilizzi e per far si che il nostro comparto sopravviva – conclude Tassinari – Unima non può che unirsi a ConfIndustria nel richiedere che le istituzioni prevedano sgravi fiscali per le aziende che decidono di investire, tagli all’Irap e una politica di supporto ai redditi mediobassi che vada ben oltre iniziative puramente palliative quali la “Social Card”. Unima ritiene fondamentale che il comparto agromeccanico venga incluso nei Psr.
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Fonte: Unima - Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola