"La raccolta di cereali, pomodoro da industria e uva hanno dato alle imprese agromeccaniche una boccata d'ossigeno, ma l'aumento dei costi per agricoltori e contoterzisti minaccia un nuovo periodo di apnea". Con queste parole il presidente di Unima (Unione Nazionale Imprese di Meccanizzazione Agricola, Aproniano Tassinari, ha commentato i dati provenienti dalle sedi locali dell'Unione.

In base ai primi dati disponibili si evidenzia un incremento degli interventi nella raccolta da parte delle imprese agromeccaniche legato principalmente all'aumento delle superfici coltivate a cereali che si è verificato dopo il boom dei prezzi del passato inverno e al sempre maggiore ricorso alla vendemmia meccanizzata. "Il dato generale attualmente mostra che il comparto primario viaggia in controtendenza rispetto al Pil - ha proseguito Tassinari - ma si tratta di un dato che non considera l'incremento dei costi legati alla coltivazione, a partire da gasolio, fertilizzanti e fitofarmaci. Il risultato dell'integrazione dei due dati dimostrerà a breve che l'agricoltura italiana non è stata affatto miracolata e che è più che mai necessario smettere di navigare a vista per varare una politica di lungo termine per il contenimento e controllo dei costi, se non si vuole che tutto il comparto primario passi da una perenne apnea a una definitiva asfissia".