Villa Frigerj non è solo una pregevole testimonianza neoclassica degli inizi del XIX secolo, è anche sede del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo. Ed è proprio immergendosi tra le vestigia della cultura protostorica picena, sotto la protezione dell’enigmatico Guerriero di Capestrano (VII sec. a.C.), che Unima ambienta la 62° edizione della propria convention annuale.
Per un museo, 62 anni di storia sono un’inezia: per un’associazione di categoria rappresentano invece un capitale di esperienza prezioso e una solida base di programmazione per gli anni a venire.
Parte dall’Europa Aproniano Tassinari, presidente di Unima. Parte dall’Europa perché è a livello comunitario che nascono le decisioni più importanti per l’agricoltura e, quindi, per la categoria degli agromeccanici. L’estensione a 27 Paesi non ha avuto conseguenze nulle, anche se l’80% del PIL europeo proviene da soli 7 di essi, tra cui l’Italia. Il cosiddetto “Health Check” previsto per il 2008 mette una certa apprensione per quanto riguarda la PAC, ma ancor più importante sarà la “Budget Review” prevista per il 2009. Forti appaiono poi le  contraddizioni delle scelte politiche circa le bioenergie: mentre la EU vuol tener fede all’impegno di raggiungere il 10% di Biofuel per il 2020, il Fondo Monetario Internazionale mette sotto accusa i contributi dati alla produzione di colture bioenergetiche. Pare quindi giunto il bivio al quale si dovrà scegliere a favore del biofuel di “seconda generazione”, derivanti dai sottoprodotti e dagli scarti di lavorazione e dalle deiezioni animali.
In questo scenario concitato, l’impresa agromeccanica europea, in barba a sgambetti da cartellino rosso come quello del taglio delle superfici bieticole, cresce: i 115.000 terzisti europei non aumentano di numero, ma crescono di fatturato e in occupazione, raggiungendo ormai il mezzo milione di posti di lavoro generati. Per quanto riguarda poi le previsioni delle superfici coltivate, in linea con i trend europei, anche in Italia si prevede un aumento consistente di due filiere: quella cerealicola e quella delle oleaginose. Un +18% si prevede per il grano duro e per il mais, +14% per il tenero, +10% delle oleaginose. Ciò ha portato un beneficio anche al comparto della meccanizzazione la quale, seppur in crisi, ha mostrato una forte ripresa nel comparto delle mietitrebbiatrici (+25%) e dei trattori >220 Cv (+22%). Macchine queste acquistate soprattutto dai contoterzisti, i quali continuano a mostrare una predisposizione all’investimento molto superiore a quella dell’agricoltore italiano medio.
Ma a fronte di questi ampi margini di miglioramento, si contrappongono anche le difficoltà: il gasolio è cresciuto in un anno del 7,4% (+ 72% dell’ultimo quinquennio), i fertilizzanti sono cresciuti del 30,1%, i lubrificanti del 9,2%, l’elettricità del 3,6%. Anche i costi delle sementi e degli antiparassitari sono aumentati del 3,6% e del 2,1% rispettivamente. Ciò ha vieppiù aggravato il tema - ormai irrimandabile - della correzione dello status di terzisti, status che avrebbe dovuto esser ridisegnato dalla precedente legislatura, ma che a causa della caduta del governo è rimasto ancora sul tavolo della politica. Continua così la concorrenza sleale dei terzisti abusivi, i quali beneficiano delle facilitazioni usuali degli agricoltori (gasolio, PSR, fiscalità più leggera).
  Da non trascurare infine i costi della burocrazia asfissiante: si è calcolato che almeno il 35% del tempo e il 25% dei costi a carico di un terzista siano derivanti proprio dai mille adempimenti - spesso farraginosi ed eccessivamente formali - che spettano per legge agli agromeccanici.
Ciò non di meno, il contoterzista rimane al pezzo, e si continua a proporre proficuamente come fornitore di servizi efficienti e qualificati alle aziende agricole.
Ma il buon lavoro svolto va anche comunicato adeguatamente: la presenza di Unima è quindi salita nei media del +98% (periodici del settore) e del 62% (agenzie di stampa). Anche la presenza agli eventi fieristici ha fornito all’associazione una crescente visibilità all’interno del comparto: Vegetalia, con il Salone del Contoterzismo, Agritechnica di Hannover, 108° edizione della Fiera di Verona, Fiera del Levante, nonché le manifestazioni settoriali quali Agricoltura Blu, Eima Show, Expo Green, Fiera del Mais e Fiera del Bovino da Latte. La presenza sul territorio è infatti indispensabile per un’associazione che sul territorio vive e vuole crescere: sono così nate nel frattempo l’Apima di Treviso e Belluno, come pure quella di Foggia.
Nel 2007, Unima ha ottenuto anche altri importanti risultati: la difesa della deroga che permette l’uso di macchine agricole in lavorazioni industriali e degli interventi ambientali (pulizia spiagge, spalatura neve etc.). Anche sul fronte del credito Unima ha stretto un accordo con Medio Credito Centrale, atto a facilitare l’accesso al credito per la categoria.
Ma l’impegno dell’associazione continua anche sul tema delle norme del trasporto su strada, come pure della sicurezza sul posto di lavoro. In altre parole, Unima intende mantenere le promesse fatte, promesse che hanno fatto registrare un’ottima campagna tesseramenti nel corso del 2007.

E' quindi con un rinnovato impegno per il futuro che Unima si congeda dai propri associati, dandosi appuntamento al 2009, col bene placito dell’imperturbabile Guerriero di Capestrano.