Lo scorso 6 novembre, il Comitato nitrati della Commissione europea dell'Agricoltura ha concesso una deroga alle Fiandre, consentendo agli allevatori belgi di aumentare la quantità di azoto ai campi, nelle zone vulnerabili, fino a 200-250 chilogrammi per ettaro per anno, contro i 170 previsti dalla Direttiva nitrati.

«Certo dovranno essere rispettati alcuni vincoli - dichiara il presidente di Confai, Leonardo Bolis - ma se la deroga è stata concessa alle Fiandre, non vediamo perché non possa beneficiarne, alle stesse condizioni o a condizioni simili, anche la Pianura Padana».

In particolare è la Lombardia la regione italiana forse più in difficoltà ad adeguarsi alle restrizioni imposte da Bruxelles, quindi Bolis prosegue: «Molto dipenderà dalle soluzioni che la Lombardia saprà adottare in tempi rapidi, e dal ruolo che si vorrà dare al comparto agromeccanico, il quale è stato in grado, in Belgio, di portare un beneficio concreto nell'ottenimento di vincoli meno pesanti per il mondo allevatoriale». In particolare, «una delle condizioni per la deroga è infatti subordinata al trasporto dei liquami - ricorda Bolis - che deve essere affidato a contoterzisti iscritti ad apposito albo e registrati con Gps (Geographic position system, il navigatore satellitare)».

In questa direzione si sta muovendo da alcuni mesi anche Confai a livello istituzionale. «Al di là della costituzione di un albo - commenta il coordinatore nazionale della Confederazione Agromeccanici, Sandro Cappellini - relativamente alla quale non abbiamo ancora discusso, i nostri associati sono pronti a certificare gli spandimenti di effluenti zootecnici sui terreni agricoli, arrivando a registrare e consegnare all'allevatore, su supporto informatico, l'esatta mappatura dei quantitativi rilasciati in campo».

«Con la Regione Lombardia il dialogo è già stato avviato - conclude Bolis - e in tempi rapidi si dovrebbero avere quelle risposte che tutto il mondo agrozootecnico attende».