La nuova legge 12 della Lombardia per il 'Governo del territorio' mette al centro della nuova politica regionale le aree agricole e accoglie gli emendamenti proposti da Confai Lombardia.

Lo spiega il presidente della Confederazione Agromeccanici, Leonardo Bolis, soddisfatto per la possibilità, concessa anche al comparto agromeccanico, di edificare in aree agricole. 'L'emendamento proposto da Confai - spiega Bolis - e inserito nella legge 12 del 2005 estende la possibilità di edificare in aree verdi, non soltanto relativamente alle sole attrezzature di ricovero dei mezzi agricoli, ma anche agli immobili strumentali. Un risultato che attendevamo da tempo e che è stato reso possibile, accanto al lavoro svolto da Confai, anche grazie all'interessamento del vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, Enzo Lucchini, e al presidente della Commissione Attività produttive, Carlo Saffiotti'.

Dalla nuova normativa, comunque, resta esclusa la possibilità di edificare residenze ed uffici.

Che spiragli si potranno aprire, dunque, per il segmento agromeccanico lombardo, comparto che nonostante le difficoltà economiche continua ad investire per il miglioramento tecnologico e professionale in agricoltura? 'Si aprono nuove opportunità - commenta Sandro Cappellini, coordinatore nazionale di Confai - che consentono di favorire gli investimenti delle imprese, prima limitati solamente ai ricoveri per le macchine agricole, adesso estesi anche a strutture operative finalizzate all'attività agromeccanica. Questo significa concretamente che potremo ad esempio provvedere alla costruzione di silos per lo stoccaggio delle commodities, agli impianti di essiccazione, fino ad impianti realizzati per l'abbattimento dei nitrati, uno dei grandi problemi dell'agricoltura e della zootecnia lombarda'.

La Regione Lombardia, con la legge appena promulgata, cambia atteggiamento nei confronti delle zone verdi. 'Le aree agricole - precisa Enzo Lucchini, vicepresidente del Consiglio regionale lombardo - non sono più residuali nella pianificazione comunale, ma entrano a pieno titolo nella pianificazione. Questo è un ulteriore esempio di come l'urbanistica non sia intesa più solo come ciò che riguarda il 'costruito', ma sia concepita guardando all'ambiente in generale con l'edificazione valutata insieme al verde'.

Una svolta importante, dunque, che apre le porte all'imprenditorialità e all'innovazione in agricoltura, 'fermo restando il rispetto dei vincoli ambientali, per mantenere l'equilibrio fra urbanizzazione e aree verdi, ma senza calpestar la possibilità di svilupparsi per le aziende agricole e di meccanizzazione agricola', specifica Lucchini.

 

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