Si è svolto giovedì 7 febbraio a Verona l'evento 'La rimozione dei composti azotati dai liquami zootecnici, opportunità per il comparto agromeccanico' organizzato da Confai, la confederazione agromeccanici presieduta da Leonardo Bolis. 'Abbiamo pensato di illustrare agli imprenditori agromeccanici le soluzioni più efficaci per ridurre i composti azotati nel terreno – spiega il presidente Bolis – attraverso tecnologie innovative e allo stesso tempo realizzabili concretamente'.
Nel corso del convegno, infatti, sono stati presentati i risultati di una sperimentazione condotta sui liquami zootecnici di un'azienda agricola in provincia di Bergamo ed è stato spiegato un progetto per la realizzazione di una piattaforma per la produzione di biogas, energia elettrica, energia termica con rimozione dell'azoto e del fosforo. 'Considerate le disposizioni di legge sul tema dei nitrati – dichiara Sandro Cappellini, coordinatore nazionale di Confai – il ruolo dei contoterzisti sarà assolutamente prioritario ed imprescindibile, se si vuole mantenere la zootecnia in Pianura padana'.
La Case History è stata presentata da Eleonora Pasinetti (responsabile del laboratorio biologico Siad) e Carlo Carsana, direttore tecnico di Servitec. Obiettivo della sperimentazione: l'abbattimento dell'azoto spandibile su terreno da 340 kgN/ha/y a 170 kgN/ha/y. La rimozione (depurazione) delle sostanze azotate disciolte nei liquami, consiste nella loro trasformazione in azoto gassoso. La trasformazione avviene per via biologica - tramite microorganismi - e prevede reazioni in presenza di ossigeno disciolto (Nitrificazione) e reazioni in assenza di ossigeno disciolto (Denitrificazione). Il processo realizzato dal Siad (Z-Siad) si basa sull'utilizzo di biofilm, ed il suo 'cuore' è costituito da carriers in polietilene, che forniscono una superficie protetta per la crescita batterica. I carriers sono movimentati dall'aria insufflata o da eiettori del sistema MIXFLO® o appositi mixers, a seconda dei casi. La procedura testata unisce i vantaggi di un processo a fanghi attivi e di un processo a biomassa adesa su corpi di riempimento, liberi di muoversi nelle vasche di ossidazione e sulla cui superficie protetta crescono microrganismi specializzati. I risultati ottenuti hanno evidenziato la fattibilità del processo con la possibilità di ottenere elevate rese di rimozione delle sostanze inquinanti: fino al 95% per le sostanze organiche e fino al 99% per le sostanze azotate.