"Non possiamo più aspettare: la definizione giuridica dell'imprenditore agromeccanico non può essere rimandata oltre. Anche perché alcuni passi importanti sono già stati compiuti, a partire dalla definizione della nostra attività". Leonardo Bolis, presidente di Confai, la Confederazione degli Agromeccanici, sferza il governo e chiede maggiore celerità della politica.
"La crisi che ha colpito il comparto agricolo – puntualizza inoltre Bolis – frena lo sviluppo dei servizi, causato da una contrazione degli investimenti, mentre è necessario ed impellente che il mondo della meccanizzazione agricola abbia la capacità di proporsi con una nuova tipologia d'impresa, destinata a fornire servizi e a gestire tutti i fattori produttivi a supporto delle future scelte di indirizzo delle aziende agricole".
Numerosi i temi affrontati nel corso dell'evento: dalla necessità di uniformare i provvedimenti adottati dalle regioni, al commento positivo sugli aiuti ottenuti nel comparto bieticolo-saccarifero, fino ad un'analisi del caro-gasolio e del settore delle agroenegie, per il quale Confai suggerisce la creazione di tavoli interprofessionali, proposta accolta con favore anche da Riccardo Deserti, responsabile della segreteria tecnica del ministero delle Politiche agricole.
Affidate al presidente nazionale di Confagricoltura (organizzazione alla quale Confai aderisce), Federico Vecchioni, le conclusioni dell'assemblea "Confai e Confagricoltura sono legati da obiettivi comuni di crescita del mondo agricolo. Le aziende agricole, d'altronde, molto spesso si servono delle tecnologie, del know how e della capacità delle imprese agromeccaniche". E per tale crescita, la semplificazione burocratica è richiesta a gran voce.