Si è tenuta giovedì a Roma la conferenza stampa indetta da Unima - Unione italiana imprese di meccanizzazione agricola per presentare il Decreto Ministeriale 504 del 25 settembre 2006 riguardante le quote di aiuto alla ristrutturazione riservate ai coltivatori di barbabietola da zucchero e ai fornitori di macchinari.
Pur apprezzando l’assegnazione agli agromeccanici danneggiati dalla riforma del settore bieticolo di una quota consistente (circa 34 milioni di Euro) dei fondi stanziati dalla Comunità europea, le modalità di assegnazione del precedente DM 341 del 21 giugno 2006 avevano incontrato l’opposizione di Unima, perché ritenute non adeguate alle reali necessità del comparto agromeccanico.
Dopo una lunga serie di incontri tra i vertici del Mipaaf e i rappresentanti di Unima, si è giunti alla firma da parte del ministro Paolo De Castro del Decreto - che modifica il precedente - in linea con le proposte presentate dall’Unione.

Nel DM 504, rispetto al testo del DM 341, due sono le modifiche di maggiore rilevanza:
• Vengono presi in considerazione macchinari di età non superiore ai 10 anni, allargando dunque di 2 anni la forbice considerata dal testo precedente e;
• l’aggiunta al comma 3 della disposizioni in base alla quale “Le risorse finanziarie eventualmente disponibili dopo l’attribuzione dell’aiuto commisurato al valore e all’età dei macchinari, di cui al primo periodo, ripartite tra le due categorie in proporzione all’ammontare dell’aiuto attribuito a ciascuna categoria, sono allocate a ciascun fornitore e coltivatore di barbabietola da zucchero proprietari di macchinari, in funzione dell’attività svolta nel periodo di riferimento, tenendo conto, per i fornitori di macchinari, del valore del fatturato e, per i coltivatori di barbabietola, della superficie lavorata”. Una modifica quest’ultima che consente di superare il concetto di rimborso legato esclusivamente ai macchinari dismessi.

Il Decreto Ministeriale interessa circa un migliaio di aziende agromeccaniche le quali, oltre a risolvere il problema di un investimento in tecnologie divenute improvvisamente inutilizzabili ex lege, subiscono danni per oltre 100 milioni di Euro annui legati al minor volume di lavoro.
Le macchine, come ha spiegato al pubblico presente Massimo Alberghini Maltoni, consigliere nazionale Unima, non saranno rottamate, ma impedite all’uso diretto da parte di chi ha chiesto il contributo.

“Per diverse ragioni siamo di fronte a un successo storico di Unima - ha detto Aproniano Tassinari, presidente dell’Unione -. Durante tutte le trattative gli agromeccanici, ai quali è affidato il 90% delle lavorazioni nel settore bieticolo, sono stati riconosciuti per la prima volta come un soggetto che fa parte a pieno titolo della filiera. Unima è stata l’unica rappresentante dei proprietari di macchine specializzate impegnata a sostenere le loro ragioni in questo frangente e il ruolo che l’associazione ha avuto nel varo di questa disposizione è testimoniato in maniera incontrovertibile dal testo del decreto stesso. Desidero ringraziare pubblicamente il ministro De Castro e il dottor Petroli per la sensibilità e l’interesse dimostrati durante tutti i nostri incontri, ma anche tutte le nostre associazioni locali, che hanno sostenuto con grande professionalità le aziende associate per tutta la durata di una situazione per loro estremamente critica”.

Per scaricare il Decreto: http://www.unima.it/module-metanews-view_news-id_news-2287.phtml

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