La riforma della Pac post 2027, le nuove sfide della sostenibilità, l'innovazione, la produttività e la ricerca, oltre ai giovani e al ruolo delle imprese agricole nella filiera. Sono questi alcuni degli argomenti affrontati al convegno "Pac 2028-2034. Agricoltura e Eu, facciamo chiarezza" organizzato da Upa Siena lo scorso 8 ottobre e disponibile online nel sito di Confagricoltura Siena e sulla pagina Facebook dell'organizzazione.
La proposta della Commissione Ue della riforma della Pac ha spiazzato il mondo agricolo perché non ha recepito le richieste del mondo agricolo e ha creato preoccupazione.
Ecco alcuni spunti emersi durante l'incontro.
Alcuni aspetti della proposta
Tra gli aspetti che prevede la proposta della riforma presentata dalla Commissione Ue vi sono la riduzione del 20% dei fondi della Pac 2028-2034, che da 378 si scenderà a 294 miliardi di euro, scomparirà la differenziazione dei due Pilastri e ogni Stato membro dovrà presentare un Piano Unico Nazionale che unificherà tutti i fondi: Fondo Sociale, Fesr, Feamp e Fondo di Coesione, Feaga e Feasr.
La Pac manterrà un proprio budget e una normativa separata, ma sarà inserita nel Piano Unico.
Ci sarà una rivisitazione dei beneficiari e scompariranno Titoli ed Ecoschemi, mentre la condizionalità, sia sociale che ambientale, sarà una questione legata ai Paesi.
Una riforma che non convince
Il direttore generale di Confagricoltura Roberto Caponi ha evidenziato come durante l'epidemia di covid-19 si sia vista l'importanza strategica dell'agricoltura, ma ora sembra che le istituzioni europee non si ricordino di quanto sia fondamentale per l'Europa. Ciò che ha deluso è soprattutto il metodo con cui è stata fatta la proposta: non c'è stato l'ascolto, le richieste del mondo agricolo non sono state recepite.

Il tavolo dei relatori
(Fonte: video di Upa Siena)
Massimo Vincenzini, presidente dell'Accademia dei Georgofili, nel suo intervento ha spiegato come sia previsto un taglio di 85 miliardi di euro rispetto alla Pac in corso, cioè del -20%, nonostante la Politica Agricola Comune sia inserita nel Fondo Unico nel Quadro Pluriennale che di per sé viene aumentato. Il Fondo Unico avrebbe a disposizione, infatti, circa 2mila miliardi rispetto a 1.200 attuali, sommando le varie voci.
"Invece la Pac in questo pacchetto avrebbe solo 300 miliardi rispetto agli attuali 385. Come si fa a non essere pregiudizialmente contrari a un quadro di questo tipo? È impossibile" ha affermato Vincenzini. "E infatti tutte le organizzazioni si sono dichiarate contrarie, tutte, nessuna esclusa. Tutti gli europarlamentari presenti a Bruxelles, di partiti diversi, sono tutti d'accordo nel rigettare questa proposta" ha concluso il presidente dei Georgofili.
In gioco c'è il futuro dell'agricoltura
Non avere certezza di ciò che si può fare nel prossimo futuro: è una delle criticità per gli imprenditori agricoli che ha fatto notare Giorgio Cantelli Forti, presidente dell'Accademia Nazionale di Agricoltura, che ha inoltre ricordato la necessità di sposare le innovazioni come le tecnologie e l'intelligenza artificiale.
Gli alimenti che mangiamo oggi in Italia sono sicuri e sani, ma tutto questo ha un costo e bisogna fare i conti con la concorrenza di altri Paesi che non rispettano gli stessi standard. Il presidente ha messo in guardia dal rischio che stiamo correndo: quello di perdere l'agricoltura. "Gli agricoltori stanno alzando le braccia" ha detto Cantelli Forti preoccupato inoltre per il ricambio generazionale, perché "se non riusciamo a stimolare i giovani ad entrare nel mondo agricolo e a garantirgli un legittimo reddito rischiamo veramente molto".
Preoccupazione per il futuro l'ha espressa anche Mario Braga, presidente nazionale del Collegio dei Periti Agrari: "bisogna saper leggere lo scenario che si ha di fronte e essere nella condizione per affrontare le criticità che si presentano".
Ed ecco lo scenario che ci aspetta. In Italia stiamo vivendo una glaciazione demografica, nel 2050 saremo 7milioni di italiani in meno. Nel mondo agricolo questo si traduce con numeri che fanno preoccupare: se ci sono più di un milione di imprese agricole registrate, in realtà quelle economicamente sostenibili sono 150mila-200mila. E solo 13mila di queste hanno dipendenti e sono le meglio strutturate, con una visione con una capacità di affrontare sfide locali e globali. I giovani, infine sono meno del 10% degli imprenditori agricoli.
Questo è solo un breve estratto dal convegno, è possibile rivedere l'incontro completo e le interviste ai relatori qui
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Fonte: Upa Siena






























