Se ne parla ovunque: in Tv, sui social, nelle pubblicità, ma anche chiacchierando con amici e colleghi ("l'ho chiesto a ChatGpt…").

L'intelligenza artificiale è entrata nel linguaggio quotidiano, ma siamo sicuri di saperne davvero? E soprattutto: che ruolo può avere in agricoltura?

 

È da queste domande che nasce Fatti di Terra di Denari, una puntata speciale realizzata a quattro mani da Terra di Denari e Fatti di Terra, il podcast di Diachem. Una coproduzione vera e propria, con una doppia conduzione e un obiettivo comune: esplorare il tema dell'Ia dal punto di vista agricolo.

 

Le due voci sono quelle di Barbara Righini, giornalista di AgroNotizie® che da anni si occupa di agricoltura, e di Milena Crotti, host storica di Fatti di Terra. Al centro della puntata c'è Ivano Valmori, fondatore di Image Line® e direttore responsabile di AgroNotizie®, che da oltre trent'anni lavora su dati, innovazione e strumenti digitali per l'agricoltura. Insieme a lui, Andrea Pedrazzini, operative and technical marketing manager di Diachem® e voce di riferimento per Fatti di Terra.

 

Una chiacchierata a più voci, insomma, per mettere ordine tra sigle, promesse e timori. Machine learning, deep learning, computer vision, interoperabilità, riconoscimento delle immagini: termini complessi, ma con applicazioni molto concrete come l'analisi dei campi via satellite, la gestione aziendale, il supporto nella gestione fitosanitaria.

 

Al centro c'è un concetto chiave: i dati. Perché senza dati ben organizzati, nessuna intelligenza artificiale può davvero funzionare. 

 

Come in ogni discussione seria sull'Ia, non mancano le cautele: chi controlla le decisioni automatizzate? A chi appartengono i dati? Quanto è utile e quanto rischia di diventare solo teoria?

 

Se vi aspettate un decalogo operativo su come usare l'Ia in azienda, questa puntata forse non fa per voi. E nemmeno se cercate una guida pronta all'uso dell'Ia in campo (di quello ne abbiamo già scritto qui), qualche promessa miracolosa o soluzioni facili a problemi complessi.

 

Ma se cercate un punto di partenza per capirla meglio, vale la pena prendersi mezz'ora e ascoltarla. Anche solo per cominciare a farsi le domande giuste.

 

 

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