Con tutto questo gran parlare di Bilancio Europeo, da poveri agricoli abbiamo voluto chiarirci le idee nella ridda delle mille informazioni e - magari sforzando la repulsione ai calcoli ragionieristici (ci perdonino quelli bravi per le imprecisioni) - siamo andati ad analizzare i numeri proposti da Ursula von der Leyen.
La proposta di bilancio per il 2028-2034 appare significativamente più corposa rispetto a prima: 1.984 miliardi di euro - che sarebbe l'1,26% del Reddito Nazionale Lordo annuo (Rnl) dell'Unione Europea, con un sostanzioso aumento rispetto allo 1,13% precedente.
Attenzione, qui abbiamo fatto la prima scoperta: da questa cifra bisogna cavare i 168 miliardi di euro necessari per ripagare il famoso Recovery Fund - si torna quindi a 1.816 miliardi, ovvero all'1,15% del Rnl, una percentuale simile al bilancio 2021-2027.
Si è molto scritto sul fatto che verrà creato un fondo unico che accorperà la Pac e i Fondi di Coesione: in totale si impiegheranno 865 miliardi, i fondi per la Pac scendono quindi da 387 a 300. Il taglio di 87 miliardi coinvolge sia i pagamenti diretti sia lo Sviluppo Rurale.
L'Italia, che riceve oggi circa 37 miliardi, dovrebbe quindi ricevere 8 miliardi in meno. Il tutto dovrebbe essere poi gestito in maniera differente rispetto al passato, con un sistema molto simile a quello adottato per il Pnrr, con condizioni legate ai risultati.
Oltre alla Pac è da notare che nei Fondi di Coesione per le regioni più povere si scende da 300 a 218 miliardi.
A questo punto ci siamo chiesti dove vadano a finire tutti questi soldi. Nel Fondo per la Competitività (410 miliardi) abbiamo trovato che 131 miliardi andrebbero alla difesa, una cifra moltiplicata per 5 rispetto all'attuale. Aggiungiamo che nel Facility Connecting Europe abbiamo ritrovato 17 miliardi per la mobilità militare (×11 rispetto agli attuali 1,5 miliardi).
Noi ci auguriamo che l'Unione Europea sappia evolversi in una vera Unione, sorpassando il diritto di veto a ogni Paese (che non c'è neanche nei consigli di condominio) e magari munendosi anche della necessaria difesa comune.
Ma, vivaddio, salviamo agricoltura, ambiente e territori.






























