La siccità minaccia l'agricoltura del Sud Italia già a fine aprile. E al momento non si intravedono soluzioni concrete a breve termine, mentre le piogge continuano a scarseggiare. Sotto la spinta dell'emergenza però sembrano sbloccarsi finalmente progetti e lavori per il completamento o la costruzione di nuove infrastrutture idriche strategiche per il comparto irriguo: dalla condotta che unirà l'invaso sotteso alla diga del Liscione a quello di Occhito tra Molise e Puglia alla diga del Rendina in Basilicata.

 

L'Autorità Distrettuale di Bacino dell'Appennino Meridionale intanto sta completando un vasto lavoro di censimento e monitoraggio delle acque sotterranee e sorgive dell'ampio territorio di competenza, dall'Abruzzo alla Calabria.

 

In Puglia è già emergenza

Intanto, per Coldiretti Puglia "l'incognita siccità pesa come un macigno sulla campagna del pomodoro a Foggia, che si prospetta pesante e rischia di frenare gli investimenti". Infatti, il Consorzio per la Bonifica della Capitanata resta nell'impossibilità di avviare la stagione irrigua (sarebbe dovuta partire il primo marzo scorso) per la scarsità di risorsa idrica presente nell'invaso della diga di Occhito sul Fortore, che il 29 aprile 2025 ritiene poco meno di 77 milioni di metri cubi d'acqua disponibile, che devono essere tenuti in serbo per il comparto idropotabile.

Lo scorso anno, quando fu comunque possibile avviare la stagione irrigua che si concluse a metà agosto, nell'invaso sotteso alla diga di Occhito c'erano nello stesso giorno quasi 147,6 milioni di metri cubi d'acqua disponibile. Sempre in Capitanata non va meglio nell'invaso di Marana Capacciotti, rifornito dalle acque dell'Ofanto: appena 26,7 milioni di metri cubi d'acqua disponibile, contro i quasi 38,5 milioni dello scorso anno.

 

E appena ieri, 29 aprile 2025, ad Angri, in Campania, durante l'incontro per celebrare i 25 anni del Disciplinare di Produzione Integrata per il Pomodoro da Industria nel Bacino del Centro Sud, il rappresentante dell'Osservatorio Fitosanitario di Regione Puglia, Francesco Scirpoli, è stato chiarissimo: "In Capitanata abbiamo grossi problemi con le risorse idriche e accuseremo un duro colpo". Ma la siccità non colpisce solo il pomodoro e la provincia di Foggia.

 

Autorità di Bacino alla ricerca dell'acqua

Infatti, nella seduta del 28 aprile 2025 dell'Osservatorio sugli Utilizzi delle Risorse Idriche dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale è stata confermata la situazione di severità idrica differenziata sul territorio distrettuale, con severità elevata per il comparto irriguo in ampi territori della Basilicata, della Puglia e della Calabria.

Eppure, secondo la stessa Autorità di Bacino, al Sud l'acqua c'è: "Il patrimonio idrico del Mezzogiorno va difeso, in primis attraverso un'azione di conoscenza e controllo che è fondamentale anche per la definizione del bilancio idrogeologico e idrologico-idrico ai fini di un utilizzo sostenibile della risorsa" è scritto in una nota diffusa alla stampa.

 

In questo contesto, l'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale sta curando un nuovo censimento delle risorse disponibili, che sta interessando migliaia di pozzi e sorgenti in tutto il territorio del Distretto. Un lavoro certosino che consentirà anche il monitoraggio di queste preziose risorse: tanto degli acquiferi non captati, che in futuro potrebbero fungere da preziosa riserva in caso di crisi idrica, quanto gli acquiferi già captati, che vanno evidentemente tutelati. Il lavoro - in avanzata fase di realizzazione - è stato presentato proprio durante la seduta dell'Osservatorio sugli Usi delle Risorse Idriche del 28 aprile 2025.

 

Osservatorio Risorse Idriche, il punto sulle opere da completare

La seduta dell'Osservatorio è stata occasione per la segretaria generale, Vera Corbelli, per mettere in evidenza alcuni aspetti emersi dell'incontro tenutosi a Bari il 22 aprile scorso nella sede di Acque del Sud Spa con Nicola Dell'Acqua, commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, e altri rappresentanti istituzionali, tra i quali il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti.

 

Nel corso della riunione il presidente Roberti ha manifestato, in un'ottica di sussidiarietà e solidarietà, la disponibilità a valutare la realizzazione del collegamento tra la diga del Liscione sul Biferno e la diga di Occhito sul Fortore. "In quella sede - ha sottolineato Corbelli - sono emersi come decisivi al fine di definire l'opera di interconnessione tra i due bacini le attività tecnico scientifiche in fase di redazione dall'Autorità Distrettuale di Bacino, tese a verificare la fattibilità e la sostenibilità dell'intervento in un'ottica di razionale allocazione territoriale della risorsa".

 

Il commissario straordinario Dell'Acqua ha inoltre posto l'accento sulla necessità di accelerare i tempi per il completamento delle opere sulla diga di Monte Cotugno sul Sinni che dalla Basilicata consentiranno di recuperare risorse idriche per uso sia potabile che irriguo per circa 200 milioni di metri cubi, e sull'intervento di ripristino della diga del Rendina, per il quale sono disponibili le risorse finanziarie.

 

Una diga - quella del Rendina - che potrebbe soddisfare la sete dell'agricoltura lucana e che è in gestione al Consorzio di Bonifica della Basilicata. Per questa opera, entro la seconda decade di maggio andrà predisposto un quadro degli interventi in corso e da realizzare, specificando il fabbisogno finanziario ed i benefici attesi, nonché le ulteriori esigenze di intervento.

 

La situazione in Basilicata e Calabria

Intanto il tempo corre e in vaste aree della Basilicata agli agricoltori l'acqua per irrigare è stata razionata: si irriga su turni, come a Montalbano Ionico, a Rotondella e a Nova Siri. Ma qui il Coordinamento degli Agricoltori è sul piede di guerra perché teme che la programmazione del Consorzio possa non reggere l'urto degli eventi. In più, in un documento, il Consorzio rinvia ogni decisione definitiva sulla disponibilità d'acqua irrigua fino all'Accordo di Programma tra Regione Puglia, Regione Basilicata e Governo sui trasferimenti di risorsa idrica, che dovrebbe essere stipulato nella prima decade di maggio. Un rinvio mal digerito dagli agricoltori, che chiedono certezze.

 

Al Consorzio di Bonifica della Calabria il 14 aprile scorso è iniziata la stagione irrigua con i 7,5 milioni di metri cubi di acqua nella Vasca di Sant'Anna, che alimenta la Valle del Tacina verso l'altopiano di Isola Capo Rizzuto.

 

"Indubbie le condizioni migliori rispetto agli altri anni, questa stagione 2025 si deve comunque caratterizzare per la capacità di risparmio ed ottimizzazione da parte di tutti, rafforzata anche dall'installazione degli idrocontatori con la scheda prepagata (circa 1.500) che, assieme alle indispensabili turnazioni, potranno centrare l'obiettivo primario di garantire il servizio durante le stagioni irrigue" si legge in una nota del Consorzio di Bonifica.

 

Grazie al lavoro delle squadre ed alla programmazione dell'Ufficio Agrario, il 22 aprile ha preso il via anche il servizio verso la valle del Neto che può contare sulla maggiore capacità di base, nell'adduzione dalla Vasca di Calusia.


"Determinate e determinanti, su tutte, le interlocuzioni e le indicazioni con la Regione Calabria e A2A. Fondamentale il ruolo e l'azione dei Nuclei di Controllo consortile per individuare abusi e furti d'acqua - sottolinea il commissario Giacomo Giovinazzo - unici veri nemici degli interessi degli agricoltori e della collettività".