Tutto il sistema Condifesa-Asnacodi Italia si è dato appuntamento a Napoli dal 2 al 3 ottobre scorsi per partecipare al terzo meeting formativo dedicato alle risorse umane dei Condifesa d'Italia. Un momento particolarmente apprezzato dai partecipanti, oltre 150, praticamente la totalità dei dipendenti dei consorzi nazionali, che hanno avuto la possibilità di formarsi attraverso gli interventi tecnici dei principali portatori di interesse del mondo della gestione del rischio sia istituzionale che privato.

 

Inoltre, il mondo dei Condifesa si è potuto confrontare grazie alle sei sessioni tecniche dedicate ai temi caldi del momento: anomalie burocratiche, importanza della digitalizzazione e dei mezzi per renderla reale nei Condifesa, strumenti innovativi di gestione del rischio, le possibilità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la comunicazione come asset fondamentale per i Condifesa e i modelli organizzativi per i Condifesa per un'efficiente organizzazione di sistema.

 

"Temi centrali per affrontare le sfide del futuro" come sottolineato da Albano Agabiti, presidente di Asnacodi Italia, nel suo intervento. Agabiti ha sottolineato come "questo momento sia un'occasione per fare il punto di dove siamo e di dove vogliamo andare. Noi siamo un sistema importante e complesso che muove 700 milioni di euro all'anno - ha continuato il presidente -. Siamo un importante ente economico e innovativo per l'Italia e per tutti gli agricoltori. Siamo rete con tutti i portatori di interesse".

 

"In questo contesto - ha affermato Andrea Berti, direttore di Asnacodi Italia - la tecnologia e l'innovazione non devono essere considerati concetti astratti, infatti per noi sono già realtà, ci stanno permettendo di dare il via ad un cambio di approccio, necessario e fondamentale, per tutto il nostro sistema. Infatti, nel mondo che continua ad evolvere il nostro sistema Condifesa-Asnacodi Italia non può prescindere dal strutturarsi per trovare un equilibrio di crescita sostenibile".

 

Molte le voci della gestione del rischio nazionale intervenute alla due giorni formativa per dare il loro apporto e trasferire conoscenza anche dando stimoli e traiettorie di futuro per il comparto, tra queste Chiara Frigerio, docente associata di organizzazione aziendale presso l'Università Cattolica e segretaria generale Cetif, che ha spiegato alla platea come il cambiamento sia urgente "le organizzazioni stanno cambiando o pensando di cambiare perché il mondo è cambiato e sta cambiando. Basti pensare - ha sottolineato la professoressa - che l'80% delle polizze, secondo una recente stima, nel 2030 sarà digitale, con una crescita del 20% annuo. Il tutto in un contesto dove il digitale deve aiutare ma non sostituire la persona".

 

Anche Salvatore Carfì, direttore dell'area Coordinamento di Agea, ha voluto sottolineare come il cambiamento digitale sia alla base dell'evoluzione del sistema "mondo agricolo". Infatti, ha sottolineato con forza la necessità di "digitalizzare per semplificare il nostro settore. Proprio per questo siamo al lavoro per realizzare un processo informatico che liberi dalla burocrazia a vantaggio dell'agricoltore, ma non solo, anche dei Condifesa. Un processo che permetterà di arrivare ad una domanda di pagamento unificata: aiuto diretto, sviluppo rurale, gestione del rischio".

 

L'evento formativo è stato chiuso dal presidente Agabiti che ha sottolineato come "la sfida vera da vincere tutti assieme è duplice: di riuscire a fornire sempre nuove soluzioni di gestione del rischio e al contempo creare un volano di innovazione che coinvolga tutti i portatori di interesse".