Le giunta regionale delle Marche ha approvato la proposta per il Complemento dello Sviluppo Rurale (Csr), lo strumento che va di fatto a sostituire il Psr per quanto riguarda i fondi che la Regione può destinare all'agricoltura.

 

E le Marche per il quinquennio 2023-2027 avranno a disposizione 390,8 milioni di euro per finanziare i bandi a sostegno del proprio settore agricolo e forestale.

 

Fondi che la giunta ha deciso di investire in 5 ambiti chiave: qualità e orientamento al mercato, sostenibilità, innovazione e conoscenza, giovani e semplificazione.

 

Questi ambiti, come ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura Andrea Maria Antonini, sono stati individuati attraverso un percorso condiviso in cui sono state prese in considerazione le esigenze delle imprese e delle realtà locali su tutto il territorio marchigiano.

 

Un percorso realizzato anche tramite incontri fatti nell'ambito dell'osservatorio regionale per le Politiche Agricole e lo Sviluppo Rurale e riunioni del tavolo politico strategico che riunisce l'assessorato e le associazioni di categoria per confrontarsi sulle decisioni di programmazione.

 

Nel dettaglio sono stati indicati 38 interventi di sviluppo rurale.

 

Di questi, alcuni includono impegni in materia di ambiente e di clima, come il sostegno al biologico, al benessere animale, alla tutela della biodiversità agricola e forestale, a cui andranno il 35% delle risorse totali.

 

Ci sarà poi l'erogazione di indennità alle aziende agricole delle aree montane, a cui è dedicato circa l'11% del budget

 

Per gli investimenti sono previsti interventi per potenziare la competitività del settore agricolo, ma anche per migliorare le infrastrutture irrigue e per la prevenzione degli incendi, che impegneranno il 34% delle risorse

 

Riguardo ai giovani sono previsti interventi per continuare a finanziare il primo insediamento in agricoltura e l'avvio di nuove imprese rurali, con una dotazione pari al 3,5% della disponibilità totale.

 

Altri interventi riguardano temi quali il sostegno alle filiere, all'innovazione, alla certificazione e alla promozione dei prodotti di qualità e all'approccio di sviluppo locale Leader che coprirà il 10,4% delle risorse.

 

Infine, al sistema della conoscenza, ossia al supporto alla formazione, alla consulenza, alla diffusione dell'informazione è destinato il 3,5% della dotazione e all'assistenza tecnica del programma si destina il 2% del budget.