Innalzamento delle misure a capo e a superficie al 48% del quadro finanziario, ovvero circa 606 milioni tra 2023 e 2027, mentre solo 480 milioni rimarranno sulle misure strutturali, pari al 38% del budget, ma con le misure Leader lasciate costanti all'8%, attestante a circa 101 milioni di euro. È questa la proposta di rimodulazione finanziaria del Csr, Complemento Regionale di Sviluppo Rurale, della Campania 2023-2027 presentata a Napoli il 13 febbraio 2023, nella sede dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura, durante una riunione del Tavolo Verde, dall'assessore Nicola Caputo, insieme alla direttrice generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maria Passari. La proposta dovrà passare al vaglio del prossimo Comitato di Sorveglianza sui Csr, che si terrà nei prossimi giorni a Roma.


L'assessore Caputo, insieme ai dirigenti e funzionari di riferimento, si è confrontato con i rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria - Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri - sulla sua proposta di modifica del Complemento per lo Sviluppo Rurale (Csr) Campania 2023-2027.

Leggi anche Psr Puglia: 36 milioni per gli investimenti delle imprese agricole dei giovani neoinsediati

"Ho voluto riunire i componenti del Tavolo Verde - si legge in un post dell'assessore Caputo pubblicato su Facebook ripreso dal sito web istituzionale Psr Campania Comunica - per condividere le risultanze delle ultime interlocuzioni, per la verità non sempre chiarissime, con il Ministero dell'Agricoltura che hanno ad oggetto le possibilità di modifica degli elementi di regionalizzazione rassegnati al Governo nel corso della stesura del Piano Strategico Nazionale per la Pac".

 

In questo passaggio Caputo fa capire che l'originario intento - quello di ridurre la quota Leader per incrementare le misure a capo e superficie, salvaguardando però il cofinanziamento degli investimenti delle aziende agricole, non è andato a buon fine.

 

"In particolare - ha sottolineato l'assessore - ho voluto evidenziare come le richieste pervenute dallo stesso Tavolo Verde sugli importi da destinare alle misure a superficie abbia impattato notevolmente sul quadro finanziario, rappresentando i pro e i contro che questa rimodulazione comporterà sul sistema agricolo campano nel corso della programmazione 2023-2027".

 

Infatti, nella versione 1.0 del Csr recentemente approvata, le misure a capo e superficie, incluse le ambientali, raggiungono comunque già il 44,53% del budget, pari a 562,5 milioni, mentre agli investimenti, inclusi i premi per i giovani imprenditori neoinsediati, erano stati assegnati risorse pari ad oltre il 40% del budget: 506,1 milioni, importo già basso, che è stato ritoccato all'ingiù, mantenendo però costante l'aliquota di investimenti che finiranno nel calderone Leader, e quindi investimenti pubblici, non sacrificabili per ragioni di qualità della spesa.

 

"Nel clima di confronto e dialogo costruttivo, da sempre alla base dei lavori del Tavolo Verde - ha proseguito l'assessore Caputo - abbiamo rappresentato l'attuale quadro finanziario agli stakeholder così come rimodulato al fine di poter consegnare al Ministero una strategia quanto più condivisa possibile e definitiva".

 

In questo quadro, diversamente da quanto avvenuto in Sardegna, non è contemplato alcun intervento aggiuntivo del cofinanziamento regionale, oltre a quello già stanziato in via ordinaria.


Caputo infine confronta le aliquote di spesa ora formulate, con quelle del vecchio Psr 2014-2022, e la situazione appare ancor più chiaramente a svantaggio degli investimenti delle imprese agricole: "Il nuovo impianto immaginato - ha concluso l'assessore nel post - prevede un contributo per le misure agroclimaticoambientali, come quelle a superficie, pari al 48% rispetto al 38% della precedente programmazione, con evidenti ripercussioni sulle misure strutturali di investimento. Significativo è anche l'aumento delle risorse per il Leader, che registra l'impiego dell'8% delle risorse rispetto al 5% della precedente programmazione. Ho dunque chiesto al Tavolo Verde la condivisione delle proposte".

 

Al tempo stesso non si registrano reazioni pubbliche da parte delle organizzazioni agricole presenti al Tavolo Verde del 13 febbraio scorso. Intanto i bandi sono fermi e tutto sembra ormai rinviato al Comitato di Sorveglianza sui Csr che si terrà nei prossimi giorni a Roma e che potrebbe sancire le proposte di modifica della Regione Campania, stante l'assenso del Masaf.