I prezzi dell'olio di oliva extravergine all'origine in Italia sono in ascesa ormai dalla prima settimana di settembre, mentre nell'ultimo mese sono aumentati anche i valori sui mercati all'ingrosso, specie a Milano, mentre a Bari l'offerta si è ampliata, completando quasi tutte le categorie di Evo, con rincari apprezzabili su Dop ed Igp e più lievi sul biologico.
I mercati all'ingrosso, dopo aver raccolto nel mese di ottobre l'annuncio della Commissione Europea, che aveva previsto la produzione di olio d'oliva 2022-2023 nei Paesi Ue in calo del 25% sul 2021-2022, negli ultimi tempi risentono del peso delle giacenze, che in Italia sono oggi - per l'extravergine italiano - maggiori del 39,6%, rispetto ad un anno fa e cresciute di 37.510 tonnellate solo tra ottobre e novembre 2022 per effetto della nuova produzione.
I mercati all'origine invece continuano la loro corsa al rialzo: spinti dalla necessità di coprire gli aumenti dei costi di molitura in frantoio e dalla oggettiva scarsità di olio nuovo; fattore quest'ultimo che in qualche modo consente di tentare di recuperare i maggiori costi con le maggiorazioni di prezzo. Un meccanismo che, anche se in fase di ulteriore rallentamento, non si è ancora del tutto esaurito.
Mercati all'origine in aumento
Il prezzo medio nazionale dell'olio d'oliva extravergine all'origine registrato da Ismea nella seconda settimana di dicembre 2022, risulta attestato a 6,03 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente.
Come risulta chiaramente dal grafico gli aumenti si susseguono incessanti dalla prima settimana di settembre.
(Fonte Ismea)
L'incremento rispetto all'ultima rilevazione Ismea pubblicata da AgroNotizie® - relativa alla seconda settimana di novembre 2022 - è pari al 6,2%. Alla seconda settimana di dicembre, il livello dei prezzi medi all'origine si rivela più elevato di un anno fa del 50,3%.
Le quotazioni Ismea dei prezzi medi per piazza degli oli di oliva extravergine monitorate da AgroNotizie® nella serata di ieri, 13 dicembre 2022 - che di seguito si espongono in tabella - confermano l'andamento positivo dei prezzi di mercato fino alla scorsa settimana.
(Fonte Ismea)
Ma un confronto di questa tabella con l'ultima quotazione rilevata da AgroNotizie® il 15 novembre 2022, e pubblicata l'indomani, restituisce un quadro ancor più fedele dell'andamento positivo dei prezzi nelle ultime quattro settimane. Eccone una sintesi ragionata.
In Puglia i rialzi sono su tutta la linea. A Bari il 5 dicembre 2022 il prezzo dell'extravergine di olive è fermo a 6,10 euro al chilogrammo rispetto alla settimana precedente, ma sul valore rilevato da Ismea il 7 novembre scorso, l'ultimo monitorato da AgroNotizie®, la crescita è di 0,27 euro al chilo (+4,6%). Sulla stessa piazza - e sempre il 5 dicembre - è di scena l'Evo Dop Terra di Bari, anche in questo caso fermo sullo stesso valore della settimana precedente, 6,20 euro al chilogrammo, che invece risulta in crescita di 0,37 euro al chilo rispetto al prezzo rilevato da Ismea il 7 novembre, conseguendo così un incremento del 6,3%.
Prezzi fermi a Foggia l'8 dicembre sulla settimana precedente per l'Evo, quotato mediamente 5,95 euro al chilogrammo, valore che si presenta maggiore di 0,20 euro di quello registrato sulla medesima piazza solo il 10 novembre scorso (+3,5%). Sempre a Foggia, è in movimento anche il prezzo dell'Evo Dop Dauno: fermo sulla settimana precedente a 6,05 euro al chilogrammo il 5 dicembre 2022, guadagna in realtà 0,10 euro sulla rilevazione Ismea del 7 novembre (+1,7%), l'ultima pubblicata da AgroNotizie®.
L'onda lunga degli aumenti è invece arrivata più tardi nel Salento. A Brindisi l'Evo l'8 dicembre si porta 5,85 euro al chilogrammo, aumentando di 0,20 euro sulla settimana precedente (+3,5%). In realtà su questa piazza i prezzi erano rimasti fermi dalla seconda settimana di novembre fino alla prima rilevazione Ismea di dicembre, pertanto tale incremento è lo stesso che si registra sull'ultima rilevazione Ismea pubblicata da AgroNotizie®. Stesso meccanismo, ma con valori diversi, vale per le piazze salentine di Lecce e Taranto, passate in un solo colpo l'8 dicembre a 6 euro al chilo, registrando lo stesso aumento di 0,35 euro al chilogrammo rispetto sia alla settimana precedente che alle rilevazioni Ismea del 10 novembre (+6,2%).
Restando al Sud un aumento importante è quello di Ragusa, in Sicilia, dove l'Evo il 6 dicembre staziona a 7 euro al chilogrammo, invariato sulla settimana precedente. Ma il guadagno sull'ultima rilevazione Ismea monitorata da AgroNotizie®, quella dell'8 novembre scorso, è di ben 3 euro (+75%). Un dato però che non deve sorprendere: è un rimbalzo tecnico dopo il crollo inatteso delle precedenti settimane.
Si registrano anche due ribassi, entrambi in Italia centrale; a Siena il 5 dicembre l'Evo Toscano Igp rimane attestato a 8,95 euro al chilogrammo rispetto alla settimana precedente, ma è in perdita di 0,05 euro al chilo sul 7 novembre (-0,6%). Nella stessa data a Viterbo anche l'Evo Canino Dop risulta stabile sulla settimana precedente a 7,85 euro al chilogrammo, ma è in perdita di 0,20 euro al chilo sul 7 novembre (-2,5%).
Continuano invece a crescere le quotazioni dell'Evo Chianti Classico Dop che il 5 dicembre 2022 raggiunge i 14,50 euro al chilogrammo, in crescita del +1,0% sulla settimana precedente, ma in realtà sul 7 novembre ha guadagnato ben 0,60 euro al chilo (+4%). In pieno boom sulla piazza di Ravenna l'Evo Dop Brisighella: attestato il 5 dicembre a 26 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente, è aumentato di ben 5 euro al chilo rispetto al 7 novembre 2022 (+23,8%), data dell'ultima rilevazione Ismea riportata da AgroNotizie®.
Giacenze di Evo italiano al 30 novembre: +39,6% sul 2021
Secondo Frantoio Italia numero 11/2022, redatto dall'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari e pubblicato dal Masaf, Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, lo scorso 12 dicembre 2022, al 30 novembre scorso in Italia c'erano "269.012 tonnellate di olio d'oliva in giacenza con incremento del 24,3% rispetto al 31 ottobre scorso (216.388 tonnellate)".
Inoltre, sempre secondo Frantoio Italia "Le giacenze di olio sono superiori (+16,9%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno". In particolare, lo stock di olio detenuto in Italia il 30 novembre 2022 per il 77% è rappresentato da olio extra vergine di oliva. "Nell'ambito dell'olio Evo, il 64,5% è di origine italiana (133.704 tonnellate), il prodotto di origine Ue rappresenta il 30,4%. Marginali sono gli stock di olio extra Ue e di oli blend". E le giacenze di olio Evo italiano risultano cresciute tra fine ottobre e fine novembre 2022 di 37.510 tonnellate (+39%).
In particolare, le giacenze di olio Evo italiano sono superiori a quelle di un anno fa del 39,6%, mentre gli oli d'importazione Ue, con una consistenza di 63.091 tonnellate, sono al di sopra del 4,7% rispetto al 30 novembre 2021. Infine, le giacenze complessive di Olio Evo a novembre inoltre, risultano cresciute su ottobre di 40.566 tonnellate (+24,33%), per effetto delle attività di molitura in Italia e di importazione.
Borsa Merci Bari, Olio Evo fermo a 6,30 euro sui massimi
Ieri mattina, 13 dicembre 2022, la Commissione Olio della Borsa Merci di Bari ha quotato l'olio extravergine di oliva con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4%, fissandolo - alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa - a 6,00 euro al chilogrammo sui minimi ed a 6,30 euro sui massimi, settima quotazione della produzione della campagna commerciale 2022-2023. Tali valori - stabili sulla precedente seduta del 6 dicembre scorso, risultano invariati anche sulla seduta del 15 novembre 2022, l'ultima rilevata da AgroNotizie® nell'articolo del 16 novembre 2022.
La Commissione Olio della Borsa Merci barese per la prima volta dal 21 giugno 2022 torna a quotare l'olio extravergine di oliva con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,8%, proponendo i prezzi di 5,80 euro al chilogrammo sui minimi e 5,90 euro sui massimi.
La Commissione Olio il 13 dicembre 2022 ha fissato i prezzi dell'extravergine biologico a 6,30 euro al chilogrammo sui minimi e 6,50 euro sui massimi, stabile sulla seduta precedente, ma in crescita di 0,10 euro al chilogrammo rispetto alla seduta del 15 novembre scorso.
Quotati per l'ultima volta il 25 ottobre scorso, l'Olio Extravergine di Olive Dop Terra di Bari e l'Olio Extravergine Puglia Igp sono tornati nel listino il 6 dicembre scorso, conseguendo la medesima unica quotazione di 6,40 euro al chilogrammo bissata ieri, 13 dicembre 2022. Questo valore registra così un rialzo di 0,60 euro al chilo rispetto all'ultima quotazione di fine ottobre scorso.
Borsa Merci Milano stabile da un mese
Ieri, 13 dicembre 2022, tutti gli oli extravergini di oliva sulla piazza di Milano hanno confermato i prezzi della precedente seduta del 6 dicembre. Ma al tempo stesso risultano tutti notevolmente aumentati rispetto alle quotazioni di Borsa Merci Milano del 15 novembre scorso, le ultime monitorate da AgroNotizie® e riportate nell'articolo del 16 novembre 2022.
Ieri, in Borsa Merci Milano, l'extravergine italiano si conferma a 6,00 euro al chilogrammo sui minimi e 6,10 euro sui massimi rispetto alla seduta precedente. Tali valori, rispetto a quelli registrati il 15 novembre scorso, sono in aumento di 0,30 euro sui minimi e 0,20 euro sui massimi.
L'olio extravergine di oliva di importazione comunitario, sempre il 13 dicembre scorso, è stato nuovamente fissato a 5,44 euro al chilogrammo sui minimi e 5,65 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 6 dicembre. Anche questi valori risultano in aumento rispetto alla seduta del 15 novembre scorso di 0,52 euro al chilo sui minimi e 0,50 euro sui massimi.
Il 13 dicembre l'olio extravergine biologico nazionale si conferma a 6,60 euro al chilogrammo sui minimi e 6,70 euro sui massimi, stabile sulla seduta precedente. Tali valori risultano in crescita rispetto all'ultima quotazione monitorata da AgroNotizie® il 15 dicembre scorso di 0,50 euro al chilo, sia sui minimi che sui massimi.
Anche l'olio extravergine biologico di importazione comunitario in pari data a Milano conferma gli stessi valori della seduta precedente: 5,80 euro al chilogrammo sui minimi e 5,90 euro sui massimi, valori in crescita di 0,50 euro al chilo sul 15 novembre 2022.
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