Contributi pensionistici: ci sono aumenti in vista a carico delle imprese agricole. Il dato emerge dalla circolare n. 81/2022 dell'Inps che reca aggiornamenti sulla contribuzione dovuta dagli imprenditori agricoli, che dovranno fare i conti con l'aumento delle aliquote contributive decise con la riforma che porta il nome della ministra del Welfare State del Governo guidato da Mario Monti: Elsa Fornero. Gli aumenti dei contributi per altro riguardano sia la gestione pensionistica degli imprenditori agricoli che quella dei loro lavoratori dipendenti.
Dipendenti delle imprese agricole
A decorrere dal 1° gennaio 2022, per tutti i lavoratori agricoli, l'aliquota contributiva passa al 29,70%. La retribuzione minima settimanale su cui calcolare i contributi è quella determinata per la generalità dei lavoratori dipendenti: 210,15, euro, ovvero il 40% dell'importo minimo di pensione del 2022 pari a 525,38 euro.
Questo si verifica perché nei confronti sia dei soggetti autorizzati alla prosecuzione volontaria dell'assicurazione entro il 30 dicembre 1995, sia dei lavoratori agricoli dipendenti autorizzati dal 31 dicembre 1995, per i quali nell'anno 2006 è stata raggiunta l'aliquota dovuta dalla generalità delle aziende agricole, l'aliquota applicata per il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti è stata portata dal 29,59% al 29,70%.
Le retribuzioni medie settimanali sulle quali calcolare il contributo volontario per l'anno in corso sono state incrementate in misura dell'1,9%, in relazione alla variazione verificatasi negli indici Istat dei prezzi al consumo.
Imprenditori agricoli
Anche per i lavoratori autonomi dell'agricoltura - coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali - le classi di reddito sono state rivalutate in base alla variazione degli indici Istat. E secondo l'articolo 10 della legge n. 233/1990 i coltivatori diretti, coloni e mezzadri pagano i contributi volontari secondo quattro classi di reddito medio giornaliero, stabilite ogni anno da un apposito Decreto Ministeriale. Ma come si vedrà, le classi di reddito effettive passeranno a sole due.
Intanto, l'aliquota contributiva dovuta al Fondo Pensioni per l'anno in corso ha previsto un progressivo innalzamento sino a raggiungere il 24%, in seguito all'aumento stabilito dall'articolo 24 comma 23 della Legge numero 204/2011.
Classi | Classi di reddito settimanale |
Reddito settimanale medio imponibile |
Quota Pensione 22,00% su Reddito Medio |
Addizionale legge n. 233/90 2,00% su R. M. |
Addizionale legge n. 160/75 (€ 0,69 x 3) |
Contributo Totale |
1° |
Fino a € 235,11 |
€ 235,11 |
€ 51,73 |
€ 4,71 |
€ 2,07 |
€ 58,51 (a) |
2° |
Oltre € 235,11 Fino a € 313,48 |
€ 274,30 |
€ 60,35 |
€ 5,49 |
€ 2,07 |
€ 67,91 (a) |
3° |
Oltre € 313,48 Fino a € 391,85 |
€ 352,67 |
€ 77,59 |
€ 7,06 |
€ 2,07 |
€86,72 |
4° |
Oltre € 391,85 |
€ 431,04 |
€ 94,83 |
€ 8,63 |
€ 2,07 |
€105,53 |
Classi di reddito settimanale e contributi ai fini della prosecuzione volontaria - Decorrenza 1° gennaio 2022
In pratica, le classi di contribuzione rimaste in vigore sono ora soltanto le ultime due (in tabella segnalate in grassetto), perché le prime due - contrassegnate con la lettera (a) - danno come risultato un importo inferiore al minimale (lo stesso di quelle stabilito per i dipendenti): 58,51 euro settimanali, se autorizzati entro il 31 dicembre 1995 e 68,06 euro settimanali, se l'autorizzazione alla contribuzione volontaria è stata accordata dopo il 31 dicembre 1995.