L'Italia potrebbe avere un problema di approvvigionamento di prodotti agricoli se l'Ungheria, da cui importa quasi il 30% di grano tenero e il 32% di mais, confermasse l'intenzione manifestata in questi giorni di limitare le esportazioni per coprire il fabbisogno interno e far fronte ad una crisi più lunga, determinata dal conflitto tra Russia e Ucraina. È questo lo scenario illustrato ieri pomeriggio da Cai - Consorzi Agrari d'Italia, alla luce delle ultime evoluzioni sullo scenario internazionale. Il blocco dell'export ungherese si somma allo stop delle importazioni, a causa del conflitto in corso, da Russia e Ucraina che pesano complessivamente per il 6% sul grano tenero e per il 15% sul mais che arriva nel nostro Paese.

Intanto, anche la Bulgaria ha annunciato che aumenterà per precauzione gli stock pubblici di cereali per un ammontare di 1,5 milioni di tonnellate, riducendone parallelamente l'export. Mentre scoppia un'altra grana: la Federazione Russa - che produce 50 milioni di tonnellate annue di fertilizzanti - ne ha bloccato l'export per ritorsione: si tratta di circa il 15% dell'intera produzione mondiale, di cui l'Unione Europea e il Brasile sono i principali acquirenti.

E intanto - mentre esplode il prezzo del grano tenero sui mercati internazionali - il Ministero per le Politiche Agricole convoca a Roma il Tavolo del Grano per giovedì 10 marzo prossimo. E diventa a questo punto urgente l'avvio di Granaio Italia per un monitoraggio costante delle scorte nazionali di cereali.


Cai: "Limitazioni Ungheria aprono crisi profonda"

"È chiaro che questa situazione deve indurre ad una profonda riflessione quanti, in questi anni, con atteggiamento speculativo, hanno preferito puntare su produzioni estere piuttosto che valorizzare il prodotto italiano di qualità - spiega l'amministratore di Cai, Consorzi Agrari d'Italia, Gianluca Lelli -. Bisogna lavorare per incrementare le nostre produzioni e garantire, attraverso i contratti di filiera, una filiera equa in ogni anello della catena, dal produttore al consumatore".
"Le limitazioni decise dal Governo magiaro aprono una crisi profonda per gli approvvigionamenti in Italia, per questo motivo è fondamentale l'intervento del Governo per far rispettare i principi di libero scambio all'interno dei Paesi dell'Unione Europea", conclude Lelli.


Confagricoltura: "Intervenga la Commissione Ue"

"Spetta alla Commissione Europea il compito di assicurare il regolare funzionamento del mercato unico. Va respinto qualsiasi tentativo di protezionismo alimentare tra gli Stati membri dell'Unione". È la ferma presa di posizione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sulla decisione assunta dal Governo ungherese di sospendere le esportazioni di grano per assicurare i rifornimenti interni e contenere la crescita dei prezzi.

Ma non solo "L'auspicio è che la crisi in Ucraina si risolva il più rapidamente possibile al Tavolo negoziale. Dagli eventi in atto emerge comunque la necessità di verificare se le scelte fatte sulla nuova Pac siano idonee a salvaguardare la capacità produttiva europea e l'efficienza delle imprese che producono per il mercato" aggiunge il presidente di Confagricoltura.

"C'è anche un altro elemento a destare forte preoccupazione - ammonisce il presidente Giansanti - nei giorni scorsi il Ministero dell'Industria e del Commercio della Russia ha raccomandato agli operatori di sospendere le esportazioni di fertilizzanti. Le vendite all'estero di nitrato di ammonio sono già state bloccate fino ad aprile. Le conseguenze possono essere particolarmente pesanti sul piano della disponibilità e dei prezzi. Rischiamo una contrazione dei raccolti".


Le reazioni dei mercati internazionali

Intanto, lo shock sui mercati internazionali si protrae sull'inizio della settimana, innescato dalla guerra. Al Cbot di Chicago, dove il mercato dei future del grano tenero Srw aveva già chiuso al rialzo venerdì 4 marzo a 12,09 dollari Usa per bushel, in chiusura ieri - sul titolo Zwh22 in scadenza maggio 2022 - ha guadagnato altri 75 centesimi, attestandosi a 12 dollari e 84 centesimi.

Ma il mercato di Chicago rilevato alle 23:28 di ieri - ora di Roma - faceva salire quelle quotazioni a 12,94 dollari/bushel. E stamane - alle ore 8:52 italiane - il titolo quotava già 13 dollari e 31 centesimi. Solo nei cinque giorni precedenti la giornata di ieri, l'indice di questa tipologia contrattuale per il grano tenero invernale risulta cresciuto del 53,58%.

Sempre a Chicago invece, dove fino a ieri regnava "confusione" sul mercato del mais, stando ai commentatori locali, da stamattina i prezzi sono tornati in calo dopo i ribassi di ieri con il titolo Zck2 che alle 8:59 ora di Roma si era attestato sui 7,50 dollari Usa per bushel, in perdita dello 0,20%.

Dal Canada ieri sera è giunta anche la conferma di una lieve ripresa del prezzo Fob del grano duro Cwad al 13% di proteine, che ha riguadagnato 6,08 dollari canadesi sulla scorsa settimana riportandosi così a 760,72 dollari canadesi alla tonnellata.


Urgente il varo definitivo di Granaio Italia

"Dinanzi a uno scenario di crisi di tale portata, assume ancor più valore uno strumento come Granaio Italia che ci permette di conoscere la realtà del settore con l'obiettivo di riuscire a gestire, monitorare e programmare le scelte politiche nel comparto. Ci auguriamo una sua pronta entrata in vigore e una collaborazione da parte di tutti i soggetti coinvolti, alla luce anche dell'accordo tecnico con cui si è cercato di rispondere alle esigenze lavorative di ogni attore della filiera".  Lo ha dichiarato ieri il deputato Luciano Cillis, esponente M5s in Commissione Agricoltura e ideatore di Granaio Italia.

"A fronte dell'attuale, tragico, contesto internazionale - ha aggiunto il parlamentare - al Ministero delle Politiche Agricole è stato convocato, per giovedì 10 marzo, il Tavolo sul Grano per un confronto tra gli stakeholder della filiera".

"Qualsiasi decisione politica deve avere come base i dati oggettivi attuali, ossia i fabbisogni nazionali e la quantità di grano che effettivamente viene movimentato sul territorio nazionale - conclude Cillis, il quale auspica che "uno degli argomenti del Tavolo possa essere la pronta attuazione concreta di Granaio Italia così da avere quanto prima un sistema efficiente e utile di monitoraggio di farine e cereali".