La Regione Campania torna a dare battaglia sulla ripartizione del Fondo Europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale tra i Programmi di Sviluppo Rurale delle regioni italiane e questa volta l'obiettivo è la divisione delle risorse sul periodo di programmazione 2023-2027. E forse la Regione che dispone oggi del secondo Psr d'Italia per budget intende inserire nel negoziato anche il peso del primo pilastro della Pac.

L'assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, ha affidato ad un post pubblicato sul suo profilo Facebook il 24 febbraio scorso il secco commento alla riunione del 23 febbraio 2022 tra il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, e gli assessori all'Agricoltura delle regioni e delle province autonome proprio sui criteri di riparto delle risorse Feasr per il periodo 2023-2027 e ha bollato la proposta del ministro come "irricevibile". Non solo perché la Campania perderebbe ben 100 milioni di euro, ma perché i criteri utilizzati non sono né equi né appropriati. Nella più recente riunione del Comitato Politiche Agricole della Conferenza Stato Regioni infatti, tenutosi il 24 febbraio scorso, l'argomento riparto risorse Feasr è stato rinviato alla seduta del 10 marzo.

"Nel mio intervento - ha scritto l'assessore Caputo riferendosi alla riunione del 23 febbraio - ho fatto notare che il pur apprezzabile lavoro svolto dal ministro e dal suo staff nel far quadrare i conti mal si addice alla ratio su cui si basano i principi ispiratori del Feasr ribaditi, peraltro, in più parti, del Regolamento (Ue) n. 2115/2021".
Caputo nella sua nota cita ad esempio il considerata, 89, che parla di "un sostegno adeguato" da dare alle singole aree territoriali "in particolare per tenere conto delle regioni in ritardo di sviluppo e delle disparità interregionali all'interno di uno Stato membro".

"Per la Regione Campania - ha sottolineato l'assessore - la proposta avanzata dal Ministero è irricevibile non solo perché determina una perdita di ben 100 milioni di euro rispetto alla programmazione precedente, ma anche perché i criteri di riparto utilizzati ed i pesi ad essi attribuiti sono assolutamente privi di qualunque fondamento perequativo delle risorse tra le Regioni svantaggiate e quelle maggiormente sviluppate".

"Lavoreremo - ha concluso l'assessore Caputo - con i colleghi delle altre regioni per trovare una soluzione win to win, da riproporre al Ministero, basata prioritariamente su un'equa redistribuzione delle risorse tra tutte le regioni, su criteri logici e, soprattutto, tenendo conto dell'importanza dell'impronta green da dare alle politiche agricole, ad oggi non presente nella proposta del ministro Patuanelli".

Una notazione: Caputo non cita mai espressamente il Psr nella sua nota Facebook e plausibilmente non è una dimenticanza; perché l'assessore campano aveva sempre sostenuto - sin dallo scontro sul riparto del Feasr per il biennio di estensione 2021-2022 - che la trattativa successiva, quella sul periodo 2023- 2027, avrebbe dovuto essere globale su tutto il Feasr.

L'idea di Caputo era quella che occorra tenere conto di quanto nelle singole regioni entra sulla base della Domanda Unica della Pac, il primo pilastro, e dai Psr, il secondo pilastro. Un'idea poi fatta propria in un documento unitario delle regioni del Sud - Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e della Regione Umbria, come riportato il 9 marzo 2021 da AgroNotizie.