I Programmi di Sviluppo Rurale 2014-2022 del Sud Italia al 31 dicembre 2021 tagliano il traguardo centrando tutti i target di spesa assegnati per lo scorso anno in base alla formula n+3, ovvero spendendo l'intero importo impegnato nel 2018 in capo al Fondo Europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, con l'eccezione del Psr Puglia, che per poco più di 28 milioni di Feasr non speso - nonostante quasi 320 milioni di euro di spesa pubblica complessiva sostenuta nel corso dell'anno - corre il rischio del disimpegno automatico con un definanziamento di spesa pubblica complessivo pari a 46,6 milioni di euro. Invece, anche le regioni in transizione, tra queste Molise e Sardegna, hanno centrato i rispettivi target di spesa al 31 dicembre 2021. È quanto emerge dal Report di Rete Rurale Nazionale pubblicato pochi giorni fa e contenente l'avanzamento della spesa basato sui dati forniti da Agea Coordinamento.
Intanto l'assessore all'Agricoltura di Regione Puglia, Donato Pentassuglia, ha annunciato ieri, 20 gennaio 2022, in Commissione Attività Produttive e Agricoltura del Consiglio Regionale della Puglia che ha già in corso una interlocuzione con la Commissione Ue volta ad ottenere la deroga al disimpegno automatico del Feasr ai sensi degli articoli 87 ed 88 del Regolamento Ue numero 1303/2013.
Sud, solo il Psr Puglia non centra l'obiettivo
I Psr di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, a fronte di una dotazione complessiva di risorse pubbliche pari ad oltre 9.357 milioni di euro sul periodo 2014-2022, hanno sostenuto spesa pubblica al 31 dicembre 2021 pari a più di 5.076 milioni, con un avanzamento complessivo della spesa del 54,35% e una spesa in conto Feasr che ha di poco superato i 3.071 milioni.
Nel 2021 l'obiettivo di spesa in conto Feasr - pari alla quota del fondo europeo impegnata nel 2018 dai programmi delle cinque regioni del Sud - era di quasi 590 milioni di euro. Ma sul Psr Puglia gravava ad inizio 2021, oltre all'obiettivo di spesa corrente originato dalle somme impegnate nel 2018 e pari ad oltre 129,3 milioni, l'arretrato non speso sugli anni d'impegno precedenti il 2018, per un ulteriore importo in conto Feasr di quasi 95,5 milioni di euro.
In soldoni, la Puglia nel corso del 2021 avrebbe dovuto spendere in conto Feasr ben 224,8 milioni di euro, contro gli importi che sotto si riportano per le singole regioni del Sud, quelle con i budget e i target più elevati:
- Obiettivo di spesa Feasr Psr Basilicata…. 53,7 milioni di euro;
- Obiettivo di spesa Feasr Psr Calabria…... 87,1 milioni di euro;
- Obiettivo di spesa Feasr Psr Campania… 145 milioni di euro;
- Obiettivo di spesa Feasr Psr Sicilia……….. 174,7 milioni di euro.
Obiettivi tutti centrati da queste quattro regioni se pur con un piccolo deficit del Psr Basilicata, coperto però dall'eccedenza di spesa del 2020. Dal canto suo, il Psr Puglia, come confermato dall'assessore Pentassuglia sentito in Consiglio regionale ieri, ha pagato nel corso del 2021 spesa pubblica in quota Feasr per oltre 196,5 milioni di euro, una cifra che ne fa la terza regione d'Italia in termini percentuali per maggiore spesa rispetto agli impegni assunti nel 2018 (151,99%), dopo Valle d'Aosta e Molise, ma prima in termini assoluti, davanti allo stesso Psr Sicilia, oltre 184,5 milioni di Feasr spesi, obiettivo di spesa saturato al 105,6%, programma forte della maggiore dotazione complessiva di spesa pubblica, pari a 2.766 milioni di euro.
Psr Puglia, verso la terza deroga
Ieri a Bari, in Consiglio Regionale, l'assessore Pentassuglia ha ricordato che nel corso del 2021 "È stato speso l'intero plafond di risorse pubbliche programmato, pari a 314 milioni di euro e questa spesa è stata effettuata entro il 26 novembre scorso". Con questa affermazione Pentassuglia in pratica descrive come nel corso del 2021 sia stata onorata tutta la spesa in capo all'obiettivo derivante dal volume degli impegni dell'anno 2018, pari alla quota Feasr di 129,3 milioni. Anzi, a ben leggere le tabelle si sono spesi su questa annualità 67,2 milioni di euro in più di quota Feasr.
"La Commissione Europea ha avuto parole importanti, di grande rispetto per il lavoro fatto - ha infatti aggiunto l'assessore - siamo terzi in termini percentuali per spesa e dopo di noi c'è la Campania con 169 milioni". Pentassuglia indica la Campania perché ha saturato l'obiettivo di spesa sull'impegno 2018 al 115,56%, pur senza avere un surplus da spendere e in tal senso il Psr Campania è il quarto Programma italiano più performante in conto Feasr.
Sul lavoro fatto "pur con un deficit di organico di 300 unità" l'assessore ha parole di encomio per il personale dell'Assessorato Agricoltura e incassa anche il plauso delle opposizioni.
Sulla motivazione per ottenere la terza deroga consecutiva al disimpegno automatico Pentassuglia fa riferimento all'opportunità che nasce dal superamento definitivo della fase di mancata spesa originata dal contenzioso, che aveva poi complicato le istruttorie delle domande sulle misure strutturali anche nel corso del 2021. Misure sulle quali il Psr Puglia mette a segno nel 2021 un vero record nel 2021 con ben 4.156 beneficiari raggiunti da concessioni di finanziamento che hanno così percepito nel 2021 - e in parte percepiranno nel 2022 - aiuti agli investimenti per oltre 335,2 milioni di euro.
Molise e Sardegna in acque tranquille
I Psr di Molise e Sardegna navigano da molto tempo in acque tranquille: mettono a segno nel 2021 spesa in conto Feasr pari rispettivamente a oltre 20,2 milioni il primo e oltre 95,2 milioni il secondo, centrando entrambe i rispettivi obiettivi.
Il Molise, in particolare, ha una percentuale di saturazione dell'obiettivo di spesa in conto Feasr del 153,55%, ed è il secondo programma d'Italia per superamento dell'obiettivo di spesa dopo la Valle d'Aosta. La Sardegna invece si situa subito dopo la Campania, con un superamento dell'obiettivo in conto Feasr del 116,20%.
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