Un servizio che per ora è attivo solo in India, ma che sta già facendo parlare di sé ed è destinato a sollevare delle questioni importanti in tutto il settore della consulenza agraria.
A darne notizia infatti è stata la pagina online del quotidiano indiano Business Standard, che ne ha parlato in toni decisamente positivi.
Gli agricoltori indiani che si registrano al servizio possono usufruire di consulenze sulle tecniche di coltivazione o richiedere diagnosi e indicazioni di intervento per attacchi parassiti o altre avversità in corso, ricevendo le indicazioni direttamente sul cellulare e possono avere un piano di coltivazione personalizzato che può tenere traccia anche degli interventi fatti.
E a fornire tutto questo può non essere un tecnico, ma un sistema informatizzato messo a punto da un gruppo di agronomi e informatici.
Servizi di consulenza a distanza non sono una cosa nuova e sono stati attivati e promossi anche da organizzazioni come la Fao, soprattutto in paesi e in zone dove le distanze e le difficoltà di spostamento sono grandi.
Servizi che prevedono ancora un rapporto diretto con un tecnico che comunica con l'agricoltore tramite smartphone o computer, magari utilizzando delle applicazioni specifiche, per avere una consulenza tempestiva tra una visita e l'altra in campo.
Il nuovo servizio di Amazon, invece, questo rapporto diretto tra il tecnico in carne e ossa e l'agricoltore tendenzialmente non ce l'ha, anche se i tecnici ci sono.
Un lavoro diretto da parte di agronomi e tecnici c'è, ma sta dietro le quinte di Amazon, e lavora a perfezionare il sistema o a valutare le richieste e le informazioni che vengono mandate dagli agricoltori per poter fornire loro indicazioni specifiche. Ma in ogni caso i tecnici lavorano direttamente per Amazon.
Il servizio infatti è fornito da Amazon Retail, il ramo di Amazon dove il venditore è Amazon stesso, non quindi una azienda agritech o uno studio agronomico o un professionista che si fa trovare e offre i suoi servizi tramite la piattaforma.
L'agronomo, il tecnico, il professionista spariscono quindi dietro un grande algoritmo che fa tutto da sé? Da un parte sì, da una parte no, ma comunque il tecnico, che pure c'è, è in qualche modo in secondo piano.
Una realtà che inquieta il mondo della consulenza, soprattutto per la spersonalizzazione del servizio e la messa in ombra della figura del professionista e il rischio di una competizione mondiale non con altri colleghi, ma con un colosso economico.
Una realtà che però lancia anche una sfida al settore, che dovrà trovare nell'uso delle nuove tecnologie un nuovo modo di lavorare e di proporsi, e la consulenza a distanza sarà sicuramente una strategia sempre più importante.
E per gli agricoltori sarà un vantaggio? Per ora non lo sappiamo. Sicuramente per molti potrà essere di aiuto concreto, come una sorta di manuale interattivo di agricoltura o qualcosa di simile. Per il resto è tutto da vedere.