Per il biennio di transizione 2021-2022 il Programma di sviluppo rurale della Campania disporrà di una dotazione finanziaria di oltre 601,5 milioni di euro. Lo ha annunciato l'assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, in un post pubblicato nella mattinata di ieri sulla sua pagina Facebook.

"In questi due giorni - afferma l'assessore - abbiamo lavorato, con lunghe riunioni tecniche, con la direttrice generale Maria Passari, funzionari e dirigenti dell'assessorato e il gruppo di lavoro del Psr per fare il punto sulle risorse a disposizione sulla nuova programmazione per il periodo di transizione 2021-2022. A seguito del superamento della situazione di empasse che si era creata tra le regioni italiane sui criteri di riparto del fondo Feasr, abbiamo un quadro chiaro e numeri precisi su cui costruire il nostro Psr per il biennio di transizione".
 

Le risorse: dove e come

Come riportato nel post, il Psr di transizione potrà contare su oltre 601,5 euro di spesa pubblica totale di varia origine.
Sotto la voce "Quadro finanziario pluriennale" viene riportata in realtà una cifra più ampia, pari ad oltre 467,1 milioni di euro, che verosimilmente comprende: il cofinanziamento del Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e la quota di cofinanziamento nazionale ordinario, composto a sua volta dagli apporti di Stato e regione. Tale cifra ovviamente non raggiunge la spesa pubblica totale.

Infatti, vanno ad aggiungersi quasi 94,3 milioni provenienti dal Next generation Ue e gli oltre 40,1 milioni di euro dal fondo di perequazione previsto dal decreto legge 89/2021 Sostegni bis, ormai in dirittura d'arrivo per l'approvazione in seconda lettura e in via definitiva al Senato entro il 24 luglio. Si tratta della cifra toccata alla Campania quale compensazione per la perdita accusata con la disapplicazione parziale dei criteri di riparto storici sul Feasr.
 

Le dichiarazioni di Caputo

"Stiamo lavorando - afferma Caputo - ad un piano agricolo e agroalimentare da sottoporre alla Commissione europea capace di tenere insieme le diverse agricolture regionali e soddisfare la crescente domanda di cibi salubri e qualità favorendo, nel contempo, un incremento della produttività e del reddito degli agricoltori. In questo periodo di transizione dovremo porre in essere le condizioni per rilanciare il comparto regionale. Sostenibilità, innovazione, semplificazione e sburocratizzazione oltre a qualità della spesa sono i tratti caratterizzanti del programma che stiamo mettendo in essere".

"Avremo un calendario per il biennio di tutti i bandi che pubblicheremo - sottolinea l'assessore - cosicché tutte le imprese potranno programmare adeguatamente gli investimenti. Ma non ci saranno finanziamenti a pioggia al 90% perché intendiamo agevolare gli agricoltori veri. Assicureremo tempi certi di risposta della pubblica amministrazione, la partecipazione ad un bando della regione non sarà più una sorta di penitenza cui sottostare".

"Circa la metà delle risorse - conclude Caputo - saranno impegnate in misure agroambientali per accompagnare le imprese nella sfida della sostenibilità ambientale e per meglio contrastare il cambiamento climatico. Sul dettaglio delle attività che stiamo ponendo in essere sarò più esaustivo dopo la definizione che assumeremo nel Tavolo verde".