Ci saranno oltre 11 milioni di nuovi fondi dedicati all'agricoltura da destinare alle aree marchigiane colpite dal sisma. Fondi che si aggiungono ai 35 milioni già impegnati per il rilancio delle attività agricole delle zone terremotate.

E' quanto è emerso dalla riunione del tavolo per l'agricoltura che si è riunito nei giorni scorsi con le associazioni di categoria e con l'assessore regionale all'Agricoltura Mirco Carloni.

Un incontro in cui si è parlato anche della semplificazione dell'accesso ai bandi, della reintegrazione nelle rotazioni della coltivazione della bietola da zucchero e della creazione del distretto biologico regionale e dei distretti dei prodotti locali e certificati.

Come ha spiegato l'assessore regionale, degli 11 milioni aggiuntivi, 9,5 milioni - 5,5 milioni del piano di rilancio in area sisma e 4 milioni accantonati dai fondi regionali ordinari - saranno destinati allo scorrimento delle graduatorie degli aiuti per gli investimenti delle aziende agricole dell'area sisma.

I restanti 1,5 milioni saranno destinati in parte per i piccoli investimenti delle aziende zootecniche, e 300mila euro per le domande di ristrutturazione dei castagneti da frutto.

L'obiettivo per l'assessore regionale è fare scorrere le graduatorie e nel frattempo cercare tutti i modi per rendere sempre più accessibili le misure, semplificando gli iter per i prossimi bandi.

Riguardo agli altri temi affrontati, i rappresentanti del mondo agricolo si sono detti favorevoli con la volontà dell'assessorato regionale di rilanciare la coltivazione della bietola da zucchero incentivando il suo reinserimento nelle rotazioni agricole e ipotizzando un contributo ad ettaro in de minimis. Una proposta appoggiata anche dal presidente della regione Francesco Acquaroli.

Per l'assessore regionale all'Agricoltura Mirco Carloni si tratta di un tentativo di creare una nuova prospettiva per una coltivazione che nelle Marche vanta una lunga storia e che in futuro potrebbe prevedere anche uno zuccherificio per la trasformazione.

Accolta anche la proposta della creazione di un unico distretto regionale del biologico fortemente voluto dall'assessore regionale che ha sottolineato come le Marche siano "la regione più biologica d'Italia e questo è un grande orgoglio, un'eccellenza di cui tutta la collettività può andare fiera".

Per l'assessore regionale all'Agricoltura è essenziale realizzare un distretto unico che coinvolga i piccoli coltivatori e i grandi gruppi, un distretto forte e in grado di creare aggregazione e di valorizzare i prodotti marchigiani nel mondo, invece che fare tanti piccoli distretti che rischierebbero di disperdere le energie, renderci deboli e poco significativi sui mercati. Una idea quella del distretto unico per cui la regione ha già stanziato 100mila euro.

Oltre al distretto del biologico, il tavolo ha affrontato anche la proposta della creazione dei distretti dei prodotti locali certificati per creare zone omogenee dove fare formazione, promozione e aggregazione mettendo insieme la filiera dalla produzione, alla vendita e alla somministrazione.