Puglia, trombe d'aria e nubifragi si abbattono sui campi
In Puglia il maltempo ha iniziato ad accanirsi sin dal 4 dicembre, con una tromba d'aria a Galatina in provincia di Lecce e un fulmine che ha colpito e ucciso le vacche al pascolo a Noci in provincia di Bari. A darne notizia è Coldiretti Puglia con una nota diffusa alla stampa. Ma con il passare delle ore e il susseguirsi in rapida successione di ben due perturbazioni le cose si complicano decisamente.Coldiretti Puglia l'8 dicembre comunica che ci sono "milioni di euro di danni alle coltivazioni e agli allevamenti, con grano e foraggi per gli animali appena seminati spazzati via dall'acqua e dal fango, coltivazioni di ortaggi allagate e olive strappate dagli alberi per la furia del vento, ma anche macchine e trattori nel fango e strade rurali franate". Questo stando ad un primo monitoraggio effettuato dall'organizzazione agricola, dopo la forte ondata di maltempo che ha colpito la regione, soprattutto le provincie di Bari, Brindisi e Lecce.
Sotto l'urto di nubifragi sono stati colpiti "gli uliveti nel brindisino, soprattutto a Francavilla e Ceglie Messapica, strappando le olive pronte per la raccolta e trascinando via grano e foraggio appena seminati nel barese, con epicentro a Santeramo e Gioia del Colle - elenca Coldiretti Puglia - mentre in provincia di Lecce è stata registrata una tromba d'aria a Matino, mentre a Frigole e ad Ugento è andato perso il 50% degli ortaggi, sommersi dall'acqua".
"Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima - afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante".
"Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi - aggiunge il presidente di Coldiretti Puglia - dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione".
"In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli - conclude Muraglia - un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali".
Allagamenti in Sardegna
A Valledoria, in provincia di Sassari, i canali di bonifica non reggono l'urto dell'acqua delle piogge di questo fine settimana e scoppia la protesta degli agricoltori, che hanno visto i loro campi di ortive invasi dall'acqua. "I canali sono intasati nelle parti terminali e gli interventi effettuati finora si sono dimostrati inefficaci. I campi di carciofi ed altre colture di pregio ad alta redditività si sono allagati - si sottolinea in una nota di Confagricoltura Nord Sardegna - che insieme agli agricoltori danneggiati chiede un intervento urgente da parte del Consorzio di bonifica Nord Sardegna in questa area della bassa valle del fiume Coghinas.La funzionalità dei canali di bonifica, di fatto, non ha consentito alle acque di defluire e le forti precipitazioni hanno inondato i campi coltivati. "La situazione è difficile e lo sapevamo, ecco il motivo per cui avevamo chiesto un intervento che mettesse a posto i canali lungo tutto il percorso - dice il presidente di Confagricoltura Nord Sardegna Matteo Luridiana -, su sollecitazione dei nostri associati che hanno il diritto di lavorare in tranquillità e non nell'incertezza che da ogni precipitazione i loro campi si possano allagare. Ecco perché a questo punto è necessario trovare una soluzione definitiva".
Danni anche in Campania
In Campania i danni maggiori alle colture nei giorni scorsi sono stati segnalati nell'agro sarnese nocerino (Salerno) dove ad essere colpiti sono state le coltivazioni in pieno campo di Cipollotto Dop, indivia, verza e altri ortaggi invernali, secondo il monitoraggio della Coldiretti. In particolare, a San Marzano sul Sarno le acque del fiume Sarno hanno invaso alcuni terreni agricoli, dove si è reso necessario l'intervento dei tecnici del Genio civile.Ad Altavilla Silentina, sempre in provincia di Salerno, ha tracimato il Sele. Anche qui sono intervenuti i tecnici della Regione Campania, ma i danni - secondo le prime stime - sono stati modesti.
Altri danni - ancora tutti da valutare -si segnalano invece in provincia di Caserta lungo il Volturno nella piana di Alife, dove il grande fiume ha invaso le campagne da Ailano fino al confine tra Raviscanina e Pietravairno, colpendo foraggere, frutteti e ortive invernali in pieno campo.
Esondato anche il fiume Garigliano a Rocca d'Evandro, sempre nel casertano, dove ha superato gli argini guadagnando i campi seminati a foraggere e, raggiunta la strada provinciale, ha isolato il centro rurale per alcune ore.
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