Questa è la strategia che ha presentato l'assessore regionale all'Agricoltura Roberto Morroni al Tavolo verde riunito nei giorni scorsi in videoconferenza.
Nello specifico la digitalizzazione viene intesa come processo di innovazione, la qualità come tratto distintivo e valore aggiunto dell'intera produzione, l'aggregazione come strumento per superare la polverizzazione delle imprese e la frammentazione degli obiettivi, per aumentare la capacità di stare sul mercato e la competitività, infine la semplificazione burocratica per agevolare e velocizzare i processi di sviluppo.
Per Morroni l'impegno della regione va nella direzione di dare un supporto economico al settore, attraverso le risorse del Psr, accelerando le istruttorie. La regione ha già messo in campo azioni per fronteggiare lo stato di scarsa liquidità delle imprese agricole. Tra queste, l'accelerazione dell'istruttoria delle domande di pagamento delle misure a superficie dell'annualità 2019 e quelle degli anni pregressi che ancora non erano state pagate per diversi motivi.
Entro la fine di giugno, se saranno sbloccate anche le annualità pregresse, potranno così essere liquidate oltre 5.700 domande per circa 53 milioni di euro.
Inoltre l'assessore regionale ha dichiarato che per favorire la tutela dell'ambiente e sostenere le imprese in questo difficile momento economico, è stato deciso di aprire tutte le misure a superficie del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per l'anno 2020 le cui domande di sostegno potranno essere presentate entro il 15 giugno di quest'anno.
Nello specifico sono stati attivati i bandi delle misure 8.1, 10, 11, 13, 14 15 del Psr, che in questo modo potrebbero essere pagate anche entro il prossimo novembre.
Accanto al pacchetto degli interventi di sostegno alle imprese ci sarà un'azione complementare che va a rafforzare i provvedimenti del decreto Liquidità del Governo nazionale.
Infine Roberto Morroni ha ricordato la proposta di modifica del piano finanziario del Psr che deve essere presentata alla Commissione europea per ricollocare le risorse su misure basilari per la nostra agricoltura, come: gli investimenti, i sistemi di qualità, la crescita della filiera lattiero-casearia, del nocciolo e del settore oleicolo-oleario, il benessere animale, l'insediamento di giovani agricoltori, velocizzando così il finanziamento di domande già utilmente in graduatoria o aprendo bandi per nuove annualità.
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Fonte: Regione Umbria