Nel 1890 il giovanissimo capostipite della famiglia Capurso lasciò la Puglia per andare a Verona ad occuparsi degli affari di famiglia. Oggi la quarta e la quinta generazione, rappresentate da Giovanni e le sue due figlie, hanno ripreso e ampliato l'attività dell'azienda vitivinicola, aprendo anche un agriturismo con servizio di Bed & Breakfast. Ieri ed oggi l'obiettivo è sempre stato lo stesso: avere una azienda che faccia produzioni di elevata qualità.
Negli ultimi anni si è fatto sempre più pressante il tema della sostenibilità delle produzioni. Economica, certamente, ma anche sociale e ambientale. "In questo mestiere non si finisce mai di imparare. Il clima cambia, il mondo cambia, i consumi cambiano. Dobbiamo essere preparati alle sempre nuove sfide che arrivano da tutto il mondo e da una concorrenza sempre più agguerrita e a volte spietata. E oggi la principale è quella della sostenibilità", spiega ad AgroNotizie Giovanni Capurso che dopo una vita passata a gestire aziende vitivinicole in importanti gruppi internazionali, adesso si è completamente dedicato a quella di famiglia, l'Agricola Moranda (Nesente di Valpantena, Verona).
Insieme alle sue figlie produce il Doc Valpolicella, il Doc Valpolicella Superiore, il Docg Amarone della Valpolicella e un importante Igt chiamato Diavolo Rosso, dedicato ai suoi Setter Irlandesi (conosciuti appunto come Diavoli Rossi), il cui carattere "orgoglioso ed affascinante" ben si addice a questo grande vino. Un vino di nicchia che con l'Amarone rappresenta i prodotti di punta dell'azienda.
"Sostenibilità significa coniugare la crescita economica alla responsabilità sociale e ambientale", sintetizza Capurso che quattro anni fa ha deciso di accettare la proposta di Bayer di aderire al progetto Bayer Forward Farming, un progetto globale che mira a portare nelle aziende agricole, anche grazie al sostegno di partner terzi, quelle tecnologie e conoscenze utili ad aumentare la sostenibilità delle produzioni, in ottica di condividere le esperienze con altri operatori e visitatori interessati.
E nell'azienda vitivinicola Moranda si possono oggi toccare con mano tutte quelle tecnologie e buone pratiche di cui si è parlato nelle passate puntate della rubrica Bayer AgriCampus. Un esempio concreto di sostenibilità conquistata a piccoli passi.
Sostenibilità a piccoli passi: benvenuto digitale
Nei quindici ettari aziendali, tutti coltivati con vitigni autoctoni tipici del territorio (Corvina, Rondinella, Molinara, Corvinone e Croatina), il primo strumento a fare il suo ingresso è stata una capannina agrometeorologica dotata di sensori per la misurazione dell'umidità del suolo e della bagnatura fogliare ed equipaggiata con una videocamera che riprende tutte le fasi fenologiche della vite. I dati raccolti vengono elaborati da due Dss (Decision support system), Movida e BluGrape, che forniscono consigli per migliorare la difesa e la gestione dell'acqua del vigneto."Ovvio che la decisione finale di se e come trattare spetta al sottoscritto, ma sapere di avere un sistema automatico che mi avverte se ci sono pericoli per la sanità delle piante mi fa dormire un po' più tranquillo", confida Capurso che nonostante abbia superato da tempo la cosiddetta 'quota cento' ha accettato la sfida del digitale.
"Il mio obiettivo resta sempre quello di avere uve sane e di qualità. E sapere di trattare solo quando necessario è una grande soddisfazione. Tutelo la redditività aziendale, ma anche l'ambiente e la salute di tutti quelli che frequentano la nostra azienda, siano essi persone, animali, microfauna, ecc...".
Oltre a tutto questo, per preservare e favorire la biodiversità e testimoniare la salubrità dell'aria, in azienda sono presenti quattro arnie per le api, diversi insecto hotel, oltre a vari tipi di nidi per uccelli e bat box per i pipistrelli.
Sostenibilità a piccoli passi: attenzione alle attrezzature
Grazie a Roberto Bulzoni, titolare della Bulzoni Meccanica e partner di AgriCampus, le irroratrici presenti in azienda sono passate attraverso il controllo funzionale (obbligatorio per legge), che ha accertato il corretto funzionamento delle attrezzature, e la taratura, che adatta ogni macchina alle esigenze specifiche della coltura aziendale. In questo modo, anche grazie all'utilizzo di ugelli anti-deriva, forniti dalla ditta Braglia, specializzata nella produzione di componentistica per l'irrorazione, è possibile una sostanziale riduzione del prodotto che finisce nell'ambiente."Ognuno dovrebbe prendersi cura delle proprie irroratrici sia per ottimizzare la difesa delle piante, sia per tutelare la salute propria e dell'ambiente. E' essenziale poi mettere in campo tutti quegli accorgimenti utili a contrastare il cosiddetto effetto deriva, tanto inutile quanto orribile da vedere da parte della popolazione, la cui opinione sarà sempre più importante ed addirittura determinante", sottolinea Capurso.
Sostenibilità a piccoli passi: saper comunicare col consumatore
Grazie alle figlie Camilla e Selene in azienda è stato aperto anche un agriturismo e un wine shop con area degustazioni che accoglie i turisti (molti stranieri) che visitano la Valpantena. "Le persone che passano dalla nostra azienda si interessano dei nostri metodi di produzione e noi siamo orgogliosi di poter spiegare cosa facciamo in termini di sostenibilità, raccontando tutto quanto viene fatto nel vigneto", spiega Selene Capurso. "Tutti i nostri sforzi devono essere ben comunicati e rappresentano un valore aggiunto che consolida la fiducia nel produttore e nei suoi prodotti".Un'altra tecnologia presente in azienda è Phytobac. Un sistema di smaltimento delle acque di lavaggio delle attrezzature e dei residui di miscela fitoiatrica presenti negli atomizzatori che funziona sul principio della biodegradazione. Nel piazzale di lavoro è stata costruita una piazzola impermeabile che convoglia tutte le acque di lavaggio in un serbatoio di raccolta che a sua volta smaltisce in maniera naturale il liquido, senza generare rifiuti, come abbiamo spiegato approfonditamente in questo articolo.
Il sistema Phytobac installato presso l'azienda agricola Moranda
"Capita di tornare in azienda dopo un trattamento e di trovare qualche turista che si ferma ad osservare le fasi di lavaggio dell'irroratrice, incuriosito dalla possibilità di coniugare trattamenti a base di prodotti chimici e sostenibilità", spiega Capurso, che insieme ad un collaboratore si occupa in prima persona dei trattamenti.
"Riceviamo spesso complimenti per la cura che poniamo in questa delicata operazione, che ha lo scopo importantissimo di salvaguardare l'operatore, l'ambiente e le falde acquifere".
Sostenibilità a piccoli passi: proteggere sé stessi
Anche Giovanni, come molti agricoltori, aveva un po' preso sottogamba l'utilizzo dei dispositivi di protezione personale. Maschere, guanti, stivali e altri strumenti spesso venivano poco utilizzati. "Poi mi sono reso conto che ne andava della mia salute e ho superato la pigrizia proteggendomi sempre quando maneggio gli agrofarmaci".Esiste un sito internet, Dress Code Online, in cui è possibile conoscere l'abbigliamento corretto da utilizzare a seconda dell'agrofarmaco che si maneggia e della fase di lavorazione (preparazione della miscela, caricamento, applicazione e lavaggio dell'irroratrice). E grazie al progetto Bayer Forward Farming sulle macchine dell'Agricola Moranda è stato installato EasyFlow. Uno strumento che permette di dosare e versare in serbatoio la corretta quantità di prodotto, evitando perdite accidentali e garantendo assenza di contatto diretto con l'agrofarmaco.
Sostenibilità a piccoli passi: anche #iocitengo
Produrre in maniera più sostenibile è possibile e l'Agricola Moranda è la testimonianza che si può coniugare redditività e attenzione verso l'ambiente e le persone. Certo, Giovanni Capurso, grazie anche alla sua lunga esperienza, ha avuto la possibilità di essere seguito in questo percorso verso la sostenibilità, ma ci sono tante piccole azioni da cui altre aziende possono partire che non richiedono un eccessivo dispendio di energie e risorse. Basti pensare all'utilizzo dei dispositivi di protezione personale o alla taratura delle irroratrici."Quella del costo è spesso una scusa di chi non vuol cambiare. Qui nella Doc Valpolicella siamo ancora molto fortunati perché i prezzi delle uve e il valore dei vini è elevato. Eppure ci sono tanti agricoltori che non vogliono investire in sostenibilità, anche se potrebbero. Io credo che la Valpolicella dovrebbe dare l'esempio", confida Capurso, che è il primo a dire #iocitengo, l'hashtag scelto da Bayer per l'iniziativa AgriCampus.
L'Agricola Moranda, il progetto Bayer Forward Farming e quello AgriCampus sono esempi concreti di come la sostenibilità non sia un concetto astratto, ma possa essere raggiunta a piccoli passi. Per fare qualità, tutelando il lavoro delle persone e il territorio.
Image Line è partner e su AgroNotizie ha creato una rubrica per ospitare i contributi provenienti da Bayer e dai partner di AgriCampus.
Consigli tecnici che se seguiti si traducono in vantaggi sia per l'agricoltore che per l'ambiente e i consumatori. Perché per tutti gli attori della filiera vale l'hashtag #iocitengo
Appuntamento a giugno per la nuova puntata di Bayer AgriCampus dedicata al binomio agricoltura e biodiversità