La Regione Siciliana è a caccia di risorse per lanciare i bandi sulle misure del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 inerenti il biologico e le indennità compensative. Ma tali atti sono ancora lontani, dato che la necessaria rimodulazione dei fondi, derivanti da avanzi di gestione di altre misure meno performanti, è soggetta al vaglio della Commissione europea. E' questo il succo della risposta data ieri dall'assessore regionale all'Agricoltura Edy Bandiera ad una nota della Cia Sicilia occidentale, che aveva sottolineato l'assenza di bandi per il biologico nell'ultimo biennio e nell'ultimo anno per le indennità compensative, il premio concesso ad allevatori e agricoltori che vivono nelle zone svantaggiate.
Come previsto dal Regolamento Ue 1305/2013in condizioni normali, i bandi sono obbligatoriamente emanati ogni anno ed alla stessa cadenza vanno effettuati i relativi pagamenti per tutte le misure legate agli impegni per l'agricoltura biologica (articolo 28) e per le indennità compensative (articolo 31). Ma in Sicilia le cose sono andate diversamente.
 

La nota della Cia Sicilia occidentale sui bandi mancanti

"L'ultimo bando del Psr per la misura 11 dedicata al biologico risale al 2016, aveva una dotazione di soli 10 milioni di euro ed era stato emesso per assicurare continuità alle forme di sostegno - tra la vecchia e la nuova programmazione - a chi aveva scelto di passare dall'agricoltura o dagli allevamenti convenzionali a quelli biologici. E' anche noto che fondi per il biologico della attuale programmazione sono stati usati per pagare bandi del Psr 2007-2013. Per quanto riguarda la misura 13 per le indennità compensative, che dovrebbe avere cadenza annuale, l'ultimo bando risale invece al 2017 con una dotazione di 68 milioni di euro" – sostiene una nota di Cia Sicilia occidentale diramata alle 11.00 di ieri.

"L'assenza di bandi nell'ultimo periodo ha comportato per agricoltori e allevatori un danno economico enorme, visto che contribuiscono in maniera incisiva sul reddito degli imprenditori - dichiara nella nota Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia occidentale. "Ora – continua – siamo fortemente preoccupati perché non abbiamo notizia di nuovi bandi per queste due misure e non sappiamo se il governo regionale pensa di poter recuperare in qualche modo".

Cossentino poi afferma polemico: "Ci chiediamo che fine stiano facendo i 2,2 miliardi di euro destinati dall'Europa all'agricoltura siciliana, come stiamo spendendo questi fondi. La Sicilia è la regione d'Italia che ha avuto dall'Europa il maggior sostegno, è un'opportunità che in gran parte stiamo sprecando a discapito dei piccoli e medi imprenditori. Abbiamo il diritto di sapere e per questo chiediamo al governo regionale una rendicontazione fino a questo momento del Psr 2014-2020".
 

La replica dell'assessore Bandiera

Ieri sera, verso le ore 19.00, giunge nelle redazioni un comunicato stampa dell'assessorato Agricoltura della Regione Siciliana in replica alla nota della Cia Sicilia occidentale e del suo presidente. L'incipit è affidato ad un'affermazione dell'assessore Bandiera: "Come ho più volte dichiarato, ad oggi, non abbiamo la disponibilità finanziaria necessaria per emettere nuovi bandi relativi al biologico e all'indennità compensativa, a causa del fatto che, già al momento del nostro insediamento, la dotazione finanziaria delle misure 11 e 13 era stata interamente impegnata dal precedente Governo". "Stiamo lavorando ad una riprogrammazione delle risorse - continua l'assessore siciliano - che andrà in conto alle esigenze primarie dell'agricoltura siciliana".

"Per quanto attiene nello specifico al bando biologico - spiega Bandiera - si tratta di una misura che, all'origine della Programmazione, quindi nel 2013, aveva una dotazione finanziaria pari a circa 415 milioni di euro. Queste risorse con le annualità 2013-2017 e i trascinamenti della programmazione precedente, si sono esaurite. Analoga dinamica ha avuto la misura relativa all'indennità compensativa. Ragione per la quale ad oggi non sono stati emanati i bandi. Ferma restando la base giuridica del Programma di sviluppo rurale, che la Sicilia ha sottoscritto con l'Europa e che va rispettato e attuato - prosegue l'assessore - stiamo procedendo, come Governo, con una riprogrammazione delle somme che sarà composta dalle economie residue di alcune misure, unitamente alle risorse disponibili per gli ultimi bandi della programmazione da emettere. La rimodulazione, che dovrà essere autorizzata dalla Commissione europea, non potrà che andare incontro alle diverse esigenze primarie dell'agricoltura siciliana".

Sulla battuta polemica del presidente Cossentino inerente l'andamento della spesa del Psr Sicilia, Bandiera risponde secco: "Alla domanda su che fine stiano facendo i 2,2 miliardi di euro destinati dall'Europa all'agricoltura siciliana, mi colpisce che il presidente di un'organizzazione di categoria così autorevole non sappia, nel dettaglio, che parliamo di un Psr che ha impegnato l'89% delle somme di cui il 26,7 già erogate agli agricoltori e sul quale, in piena trasparenza, possiamo dimostrare ogni centesimo impegnato ed erogato,  fattore questo che, tra l'altro, ha posto e continua a porre la Sicilia tra le prime regioni d'Italia per livello di spesa dei fondi comunitari raggiunto".