Primo passo per interrompere i trattati che consentono l'ingresso a dazio zero del riso da alcuni paesi del Sud Est asiatico. Intanto per il riso italiano si aprono le porte della Cina.
La Xylella ora è segnalata anche in Germania, Spagna e Francia. Molto c'è ancora da fare in Italia per contrastarne l'avanzata.
Tanta uva da Nord a Sud, ma i prezzi, in particolare per quella destinata a prosecco, precipitano.
Gli animali selvatici, dai cinghiali ai lupi, continuano a destare preoccupazioni per i danni che possono arrecare.
Le nuove tecnologie promettono cose impensabili sino a poco fa, come le analisi del terreno in tempo reale.
Pranzo in piazza a Montecitorio a base di riso ottenuto con le tecniche del "genome editing". Lo hanno organizzato ricercatori e scienziati contro le decisioni della Corte europea che ha imposto gli stessi limiti previsti per gli Ogm.
Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
Notizie positive
Iniziamo dalle buone notizie, come quella riportata il 17 settembre dal “Corriere della Sera” a proposito del calo di infortuni mortali nel lavoro agricolo.Torna sull'argomento il 19 settembre “L'Arena” per prendere in esame la situazione nel comprensorio veronese, dove la riduzione del numero di infortuni in campo agricolo fa segnare un incoraggiante meno 13%.
Notizie positive quelle che riguardano le importazioni di riso. Se ne parla il 14 settembre su “Libero”, dove si commentano le risoluzioni adottate dal Parlamento europeo per iniziare a "smontare" gli effetti del trattato Eba, quello con il quale si è data la possibilità ad alcuni paesi sud asiatici di esportare nella Ue a dazio zero.
Con il risultato di affossare il mercato del riso italiano.
Per il riso made in Italy arriva dalle pagine de “L'Arena” del 15 settembre anche la notizia che si aprono le frontiere cinesi, un risultato che ha un forte valore simbolico, oltre a quello economico.
A varcare le frontiere cinesi non sarà solo il riso, ma anche il vino italiano. Lo afferma il ministro del dicastero agricolo, Gian Marco Centinaio, intervistato il 15 settembre dal “Giornale di Vicenza”.
Bene olio e latte
Fra le notizie positive figura poi quella riportata dal "Giornale di Sicilia” del 19 settembre, che a proposito della stagione oleicola dell'isola anticipa che sarà di qualità elevata e darà soddisfazione ai 600 frantoi in attività in Sicilia.Nel parmense i produttori di latte destinato a Parmigiano Reggiano salutano con soddisfazione la definizione del prezzo, che per il secondo quadrimestre del 2017 è fissato a 63,25 centesimi al litro, come si apprende dalla “Gazzetta di Parma” del 18 settembre.
Chi fermerà la Xylella?
Per gli olivicoltori pugliesi continuano le preoccupazioni per l'avanzata della Xylella, e non sono di conforto le dichiarazioni dei ricercatori del Cnr, che nel corso di un'audizione alla Camera, sintetizzata il 14 settembre sulle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno”, evidenziano le difficoltà a frenare l'espansione del patogeno.L'avanzata della Xylella è confermata da “Il Sole 24 Ore”, che il 14 settembre dà notizia della presenza del patogeno in Germania, Francia e Spagna.
I danni per il settore si estendono ai vivai, ai quali è vietata, scrive la “Gazzetta di Bari” del 15 settembre, la coltivazione di alcune specie sensibili alla Xylella.
La gravità della situazione è ben delineata dalla "Gazzetta del Mezzogiorno" del 20 settembre, che nel riportare le dichiarazioni di Gennaro Sicolo, presidente del Cno (Consorzio nazionale olivicolo), paragona l'emergenza Xylella a quella dell'Ilva per le conseguenze sull'occupazione.
Ai danni della malattia si potrebbero aggiungere le penalità previste da Bruxelles per il mancato rispetto dei dettati per il controllo della malattia. Ora, si legge sul “Nuovo quotidiano di Brindisi” del 16 settembre, è corsa contro il tempo per evitare queste sanzioni comunitarie.
Pur se indirettamente, la Xylella crea molti problemi ai frantoi, che dalle pagine del “Quotidiano di Puglia” del 18 settembre, alzano la voce per chiedere attenzione e sostegni adeguati.
Bene la vendemmia, male i prezzi
E' una vendemmia a due facce quella che si sta concludendo, con produzioni in crescita, a volte anche troppo, e qualche timore per i colpi di coda del clima e per il calo dei prezzi.Dalle pagine de “Il Gazzettino” del 18 settembre la conferma del buon andamento della vendemmia del Pinot Doc, che si è chiusa con un aumento del 20%.
Da Nord a Sud con il pugliese Primitivo di Manduria, che a detta di “Italia Oggi” del 19 settembre, ha raggiunto il traguardo dei 13 milioni di litri, il 70% dei quali destinato al mercato di esportazione.
Torniamo in Veneto con la “Tribuna di Treviso” che fotografa la fila di trattori impegnati nella consegna delle uve destinate a prosecco, con una produzione da record nelle aree sinistra Piave.
Tanta uva, ma prezzi in caduta libera, avverte la stessa “Tribuna di Treviso”, con la Camera di commercio di Treviso e Belluno che registra quotazioni di appena 25 centesimi.
A spingere verso una riduzione dei prezzi è poi la distribuzione organizzata, che ha già fatto conoscere la sua intenzione di rivedere al ribasso i listini.
Una scelta che trova la ferma opposizione dell'Unione italiana vini. Lo si apprende il 20 settembre dalle pagine del "Il Sole 24 Ore".
In tema di vino merita una lettura l'ampio servizio dedicato dal “Corriere della Sera” del 17 settembre a Lamberto Frescobaldi e alla lunga storia delle sue aziende che vantano enormi superfici a vite, soprattutto in Toscana.
Attenti ai selvatici
Dalle buone notizie a quelle “cattive” con “La Nazione” del 18 settembre, che lamenta la sempre maggiore presenza di animali selvatici, che si traduce in danni soprattutto per gli allevamenti di pecore.Gli allevamenti devono vedersela con altri e ben più temibili nemici, come la peste suina africana, che sta avanzando nei paesi dell'Est Europa, come si apprende da “Libero” del 16 settembre.
Situazione che preoccupa molto i suinicoltori sardi, da tempo alle prese con questa patologia.
Se ne discute su "Unione Sarda" del 20 settembre, arrivando a chiedere lo stop alle importazioni dai paesi del Nord Europa.
C'è poi l'allarme lanciato il 14 settembre da “Venerdì”, il magazine settimanale di Repubblica.
I cambiamenti climatici, si legge, stanno favorendo la crescita degli insetti dannosi, che sono sempre più “affamati” e possono mettere a serio rischio le coltivazioni.
Le analisi le fa il telefono
A risollevare il morale ci pensano le notizie che provengono dal mondo della ricerca.E' il caso dell'articolo pubblicato da “Italia Oggi” del 19 settembre, dove si spiegano le opportunità offerte da una nuova tecnologia che abbinata ad uno smartphone consente di fare analisi del terreno in tempo reale.
C'è poi il carciofo del cilento dal quale si ricavano pigmenti per tinture e integratori alimentari, cosa della quale si parla su “La Stampa” del 18 settembre.
La protesta dei ricercatori
Parlando di ricerca non potevano mancare alcuni spunti su Ogm e sulle più recenti tecniche di editing del genoma.“La Verità” del 19 settembre pubblica un breve articolo sulla reale crescita delle coltivazioni Ogm. Pensare di non ritrovarsele nel piatto è un'illusione.
“La Stampa” nello stesso giorno offre ai lettori la cronaca dell'originale protesta di ricercatori e scienziati che in piazza a Montecitorio hanno mandato in scena un pranzo all'aperto a base di riso.
Riso rigorosamente ottenuto con le tecniche di genome editing, “bollate” come pericolose al pari degli Ogm (ma sono pericolosi?) dalla Corte europea.
Il messaggio, vista la scelta della piazza, era indirizzato alla politica italiana. A "Palazzo" lo avranno capito?