I mercati del grano duro fino in Puglia continuano a seguire l'onda ribassista iniziata due settimane fa sui prezzi all'origine con un trasferimento dei cali sui valori all'ingrosso palesatosi per la prima volta il 19 luglio sui grani slavati: ieri, 25 luglio 2018, si è infatti osservato un cedimento di 5 euro alla tonnellata sul mercato all'ingrosso a Foggia per il cereale pastificabile. Nell'ultima settimana i valori si sono rimessi in movimento, pur mantenendosi stabili all'origine sul prodotto top, mentre all'ingrosso si sono osservati ulteriori ribassi di pari importo anche sul grano slavato.

Dopo il calo del 4,2% che aveva condotto i prezzi all'origine rilevati da Ismea sulla piazza di Foggia l'11 luglio a 225 euro la tonnellata sui valori minimi e 230 euro sui massimi, fino al 18 luglio tali stessi valori vengono confermati, mantenendosi sopra i valori praticati ieri all'ingrosso: 220 euro sui minimi e 225 euro sui massimi.

Nella seduta di ieri l'Osservatorio prezzi della Camera di commercio della Capitanata - nel fissare il primo ribasso dopo quattro sedute consecutive all'insegna della stabilità per il grano duro fino all'ingrosso - ha anche registrato la ulteriore diminuzione di 5 euro/tonnellata di tutte e tre le qualità di grano duro slavato.
Stabile invece da quattro sedute il prodotto biologico.


Prezzi all'ingrosso

A Foggia il grano duro fino all'ingrosso della nuova mietitura ha messo a segno, ieri, la quinta quotazione di stagione rilevata alla Borsa merci della Camera di commercio dall'Osservatorio prezzi: 220,00 euro a tonnellata sui valori minimi e 225,00 di prezzo massimo alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" per il cereale in buone condizioni e con un contenuto proteico minimo del 12,5%. In calo di 5 euro a tonnellata rispetto al 18 luglio scorso e un maggior valore rispetto al prezzo spuntato il 23 maggio scorso di 20 euro alla tonnellata.

Il prezzo di ieri è in perdita di 15 euro alla tonnellata sull'analoga seduta della passata campagna commerciale, poiché il 19 luglio 2017 il grano duro fino a Foggia risultò attestato a 235,00 euro su minimi e 240,00 sui massimi. Storia in fase di scrittura invece per la quotazione del grano duro biologico, fissato per la prima volta il 4 luglio 2018 a 360-365 euro alla tonnellata e riconfermato sugli stessi valori anche ieri e per la quarta volta.

Alla seconda flessione consecutiva pervengono invece le quotazioni dei grani duri slavati: tutte le categorie accusano la medesima perdita di 5 euro a tonnellata, sia nei valori minimi che nei massimi. Il prodotto slavato da 77-78 kg ogni 100 litri di volume, è stato fissato ieri a 208 euro sui minimi e 213 sui massimi, in perdita di 5 euro sulle quotazioni del 18 luglio scorso. Stessa scena anche nella categoria dei grani duri slavati che pervengono alla quarta quotazione: quelli con peso litrico inferiore a quello del grano duro fino. Cala a 198 euro alla tonnellata sui minimi e 203 sui valori massimi il cereale da 75-76 kg di peso per ogni 100 litri. E scende a 188-193 euro/tonnellata anche il grano con meno di 75 kg per 100 litri di volume.

Una notazione: continuano a non essere quotati all'ingrosso sulla piazza di Foggia i grani duri di qualità "Buono mercantile" e "Mercantile", segno evidente che tutto il grano valutato in Borsa merci presenta un elevato tenore di proteine.
 

Prezzi all'origine

Ismea ha rilevato, il 18 luglio 2018, i prezzi all'origine del grano duro fino pari a 225 euro a tonnellata sui valori minimi e 230 sui massimi alle condizioni di "franco magazzino-partenza": gli stessi dell'11 luglio, quando invece si accusò una perdita secca di 10 euro/tonnellata sul 4 luglio.

I valori del 18 luglio scorso attestano in ogni caso un rialzo del 12,5% rispetto al 20 giugno, quando i prezzi all'origine rilevati dall'Istituto erano pari a 200 euro a tonnellata sui valori minimi e 205,00 sui massimi. E il confronto con i prezzi all'origine dello scorso anno è alla pari: per la mietitura 2017, Ismea rilevava sulla piazza di Foggia il 19 luglio 2017 i prezzi del grano duro fino a 225 euro tonnellata sui valori minimi e 230 sui massimi: gli stessi del 18 luglio 2018.