Dopo il calo del 4,2% che aveva condotto i prezzi all'origine rilevati da Ismea sulla piazza di Foggia l'11 luglio a 225 euro la tonnellata sui valori minimi e 230 euro sui massimi, fino al 18 luglio tali stessi valori vengono confermati, mantenendosi sopra i valori praticati ieri all'ingrosso: 220 euro sui minimi e 225 euro sui massimi.
Nella seduta di ieri l'Osservatorio prezzi della Camera di commercio della Capitanata - nel fissare il primo ribasso dopo quattro sedute consecutive all'insegna della stabilità per il grano duro fino all'ingrosso - ha anche registrato la ulteriore diminuzione di 5 euro/tonnellata di tutte e tre le qualità di grano duro slavato.
Stabile invece da quattro sedute il prodotto biologico.
Prezzi all'ingrosso
A Foggia il grano duro fino all'ingrosso della nuova mietitura ha messo a segno, ieri, la quinta quotazione di stagione rilevata alla Borsa merci della Camera di commercio dall'Osservatorio prezzi: 220,00 euro a tonnellata sui valori minimi e 225,00 di prezzo massimo alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" per il cereale in buone condizioni e con un contenuto proteico minimo del 12,5%. In calo di 5 euro a tonnellata rispetto al 18 luglio scorso e un maggior valore rispetto al prezzo spuntato il 23 maggio scorso di 20 euro alla tonnellata.Il prezzo di ieri è in perdita di 15 euro alla tonnellata sull'analoga seduta della passata campagna commerciale, poiché il 19 luglio 2017 il grano duro fino a Foggia risultò attestato a 235,00 euro su minimi e 240,00 sui massimi. Storia in fase di scrittura invece per la quotazione del grano duro biologico, fissato per la prima volta il 4 luglio 2018 a 360-365 euro alla tonnellata e riconfermato sugli stessi valori anche ieri e per la quarta volta.
Alla seconda flessione consecutiva pervengono invece le quotazioni dei grani duri slavati: tutte le categorie accusano la medesima perdita di 5 euro a tonnellata, sia nei valori minimi che nei massimi. Il prodotto slavato da 77-78 kg ogni 100 litri di volume, è stato fissato ieri a 208 euro sui minimi e 213 sui massimi, in perdita di 5 euro sulle quotazioni del 18 luglio scorso. Stessa scena anche nella categoria dei grani duri slavati che pervengono alla quarta quotazione: quelli con peso litrico inferiore a quello del grano duro fino. Cala a 198 euro alla tonnellata sui minimi e 203 sui valori massimi il cereale da 75-76 kg di peso per ogni 100 litri. E scende a 188-193 euro/tonnellata anche il grano con meno di 75 kg per 100 litri di volume.
Una notazione: continuano a non essere quotati all'ingrosso sulla piazza di Foggia i grani duri di qualità "Buono mercantile" e "Mercantile", segno evidente che tutto il grano valutato in Borsa merci presenta un elevato tenore di proteine.
Prezzi all'origine
Ismea ha rilevato, il 18 luglio 2018, i prezzi all'origine del grano duro fino pari a 225 euro a tonnellata sui valori minimi e 230 sui massimi alle condizioni di "franco magazzino-partenza": gli stessi dell'11 luglio, quando invece si accusò una perdita secca di 10 euro/tonnellata sul 4 luglio.I valori del 18 luglio scorso attestano in ogni caso un rialzo del 12,5% rispetto al 20 giugno, quando i prezzi all'origine rilevati dall'Istituto erano pari a 200 euro a tonnellata sui valori minimi e 205,00 sui massimi. E il confronto con i prezzi all'origine dello scorso anno è alla pari: per la mietitura 2017, Ismea rilevava sulla piazza di Foggia il 19 luglio 2017 i prezzi del grano duro fino a 225 euro tonnellata sui valori minimi e 230 sui massimi: gli stessi del 18 luglio 2018.