Di questo si è parlato durante il convegno "Coltiviamo la sicurezza" organizzato dalla Cia di Alessandria e che si è svolto il 7 maggio scorso nella Camera di commercio della città piemontese.
Dopo l'introduzione dei presidenti di Cia Alessandria e Cia Piemonte, Gian Piero Ameglio e Gabriele Carenini, il referente sicurezza della Cia, Simone Nicola, ha relazionato l'attività Cia Alessandria in materia, spiegando che è stato completato nel tempo il servizio di consulenza offerto dall'organizzazione al fine di ridurre gli infortuni sul lavoro.
Negli ultimi otto anni la Cia ha organizzato 138 corsi di abilitazione alla guida dei mezzi agricoli (formazione e aggiornamento), 75 corsi datoriali e 83 dedicati ai dipendenti; 5471 i partecipanti totali.
Paolo Viarenghi, responsabile delle politiche sicurezza e del lavoro di Cia, ha spiegato le novità in materia di lavoro agricolo, in particolare sull'incentivo strutturale all'occupazione giovanile stabile e il nuovo limite di reddito per i figli a carico, il pagamento elettronico delle retribuzioni dal 1 luglio 2018.
Sul ruolo dell'Asl e la vigilanza in agricoltura è intervenuto Giorgio Biamino di Spresal.
Sulla base dell'archivio Inail e del sistema nazionale di sorveglianza degli infortuni sul lavoro mortali e gravi, in agricoltura i casi più ricorrenti sono: contatto con attrezzature, cadute dall'alto, cadute in fossa, contatto con animali.
Carlo Cabella di Spresal ha invece approfondito l'aspetto dei dispositivi di protezione individuale e dei controlli dei prodotti fitosanitari, strutturati su fasi quali la preparazione della miscela, la distribuzione in campo, il lavaggio dell'attrezzatura, lo smaltimento dei prodotti residui, la manutenzione e la riparazione delle attrezzature.
Il tecnico prevenzione Asl, Giorgio Pagliarino, ha parlato di compiti e responsabilità del datore di lavoro nel settore agricolo, disciplinate dalla normativa nata negli anni Cinquanta, meglio determinata con la legge 626/94 fino alla nascita del recente decreto 81 che contempla, oltre ai rischi fisici, anche il disagio sul lavoro e le relazioni tra i soggetti (stress, mobbing, burnout, violenza ..), fissando anche nuovi obblighi quali - ad esempio - la formazione del personale.
Il decreto 81 ha istituito anche la figura del medico del lavoro, rappresentato al convegno da Giancarlo Faragli, una figura che determina se un addetto è idoneo o meno ad una certa mansione.
Le conclusioni sono state affidate a Dino Scanavino, presidente nazionale Cia, che ha commentato: "Il quadro illustrato durante il convegno dimostra quanto sia complesso condurre le imprese mettendo in sicurezza i lavoratori e l'attività stessa, ma diversi indicatori fanno intuire un futuro migliore. Ci sono ancora aspetti da affinare legati ai comportamenti ma si sta diffondendo una migliore cultura del lavoro e la partecipazione del mondo imprenditoriale è attiva".
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Fonte: Cia Alessandria