Con un fatturato all'export di circa 1,5 miliardi di euro, l’industria italiana del pomodoro e dei suoi derivati si conferma, anche nel 2017, come uno dei punti di forza dell’agroalimentare italiano. Lo riferisce una nota stampa dell’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali. Ma il valore del fatturato esportato nel 2017 è in calo del 6,25% sul 2016, stando agli analoghi dati diffusi dalla stessa Anicav lo scorso anno e puntualmente ripresi da AgroNotizie il 23 marzo 2017.
 

Export in calo, aumentano le quote dei prodotti di qualità

Nonostante una perdita di valore di circa 100 milioni di euro delle esportazioni di conserve di pomodoro, l'associazione degli industriali conservieri ostenta ottimismo perché: "Negli ultimi dieci anni l’export dei derivati del pomodoro continua a registrare trend positivi. In particolare, crescono le quote di mercato dei nostri prodotti tradizionali, pelati, polpe e passata, che rappresentano oltre l’80% del volume delle esportazioni, a testimonianza che, anche in periodi di crisi, i consumatori scelgono la qualità" dichiara il presidente di Anicav, Antonio Ferraioli.
 
Secondo i dati diffusi da Anicav, nei mercati consolidati, pelati, polpe e passata continuano a registrare segni positivi: Regno Unito (+5%), Usa (+4%), Francia (+7%) e Australia (+6%). Si evidenzia, invece, una flessione in Giappone (-4%), Germania (-5%) e in Belgio (-2%).
 
In forte crescita le quote di export nei nuovi mercati di sbocco, in particolare l’Est Europa (+6%) e, per le aree extra Ue, Sud America - Brasile ed Argentina - (+ 35%) e Sud Africa (+16%). Buone le performance anche in Corea del Sud (+7%) e negli Emirati Arabi Uniti (+7%) e nell’area dell’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (+6%).
 

Bilancia commerciale in attivo

Positivo il saldo della bilancia commerciale della linea di produzione del rosso, con un export di circa 2 milioni di tonnellate a fronte di un import di circa 170mila tonnellate, per un valore di export pari a 1,5 miliardi di euro contro un valore import di circa 113 milioni di euro.
 

Concentrato di pomodoro, crolla l'import dalla Cina del 63,6%

Sul fronte delle importazioni di concentrato di pomodoro, che rappresentano circa 160mila tonnellate sugli oltre 5 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato in Italia nel 2017, si rileva una importante riduzione da poco più di 200mila tonnellate nel 2016 a 164mila tonnellate nel 2017.

Si evidenzia in particolare un significativo calo, pari a -63,6%, delle importazioni dalla Cina che passano da poco più di 90mila tonnellate nel 2016 a 33mila tonnellate nel 2017. Oltre alla Cina, che rappresenta circa il 20% dell’import di concentrato, altri mercati di approvvigionamento sono gli Usa (37%) e Spagna e Portogallo (39%).
 

Le aziende di trasformazione investono in sostenibilità

“Alle positive performance dell’export che, in un settore export oriented come il nostro, da sempre riescono a bilanciare il calo dei consumi interni - afferma il direttore di Anicav, Giovanni De Angelis si accompagna un’importante politica di investimenti da parte delle aziende finalizzata all’accrescimento dimensionale e allo sviluppo delle produzioni, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale dell’impresa”.