Nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia il mese di gennaio 2018 ha rilanciato l’avanzamento della spesa pubblica dei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 regionali. Si segnala, tra le regioni in transizione, il record di spesa mensile assoluto del Psr Sardegna e, tra le regioni meno sviluppate, il secondo azzeramento della soglia di disimpegno automatico, quello del Psr Sicilia.
Anche regioni in forte ritardo, come la Campania, riescono a guadagnare qualcosa in termini di spesa pubblica rendicontata a Bruxelles, nonostante continuino i problemi  di erogazione dei contributi da parte di Agea.
L’avanzamento della spesa pubblica delle regioni meno sviluppate si attesta così al 12,95%, ovvero 955,1 milioni di euro rispetto al budget complessivo di 7 miliardi e 374 milioni.

E’ quanto emerge da una prima lettura del "Report di avanzamento della spesa pubblica dei Psr 2014/2020 – al 31 gennaio 2018", pubblicato da Rete rurale nazionale con dati Agea.

Il documento esplicita il rischio disimpegno automatico al 31 dicembre 2018, pari al 4,77% per le regioni meno sviluppate, con 212,9 milioni del Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale ancora da spendere ed una spesa pubblica necessaria a non perderli da 351,9 milioni. Un dato che, come si vedrà, è spiegato per oltre la metà da un solo programma: quello della Campania.
 

Sicilia

Si pone in evidenza il Psr Sicilia, che con 35,6 milioni di euro di spesa pubblica nel mese di gennaio azzera il rischio disimpegno automatico del Feasr e porta l’avanzamento della spesa pubblica al 17,92%. Il Psr Sicilia ha un budget di 2184,1 milioni di euro e a gennaio raggiunge una spesa pubblica di 391,3 milioni. Il più ingente Psr d’Italia ha fino ad oggi speso ben 235,8 milioni di euro della quota Feasr e può proseguire l’attività libero dal vincolo del disimpegno automatico.
 

Campania

In Campania la spesa, attestatasi a 120 milioni di euro al 31 gennaio 2018, mette a segno il secondo miglior aumento di spesa pubblica tra le regioni del Sud nel mese considerato - 10,2 milioni di euro - portando così l’avanzamento al 6,62% sul nuovo budget del Psr è di 1812,5 milioni di euro.
Purtroppo questo scatto non basta a far recuperare l’enorme svantaggio accumulato sul fronte del rischio disimpegno automatico, attestato al 10,66%. Fino al 31 dicembre 2018 il Psr Campania dovrebbe mettere a segno una spesa pubblica da 193,2 milioni di euro per azzerare il rischio disimpegno automatico ed evitare di perdere ben 116,9 milioni di euro sulla quota Feasr. In termini relativi, al 31 gennaio scorso, la quota Feasr campana a rischio disimpegno vale il 54,9 % di tutta quella a rischio disimpegno nel Sud Italia.
 

Basilicata

Terza regione per spesa pubblica di gennaio 2018 è la Basilicata, che riesce a rendicontare a Bruxelles ben 9,1 milioni di euro, tanti visto che il budget del Psr Basilicata è pari a 671,3 milioni di euro. E con una spesa pubblica complessiva attestatasi a fine gennaio a ben 77,8 milioni, l’avanzamento raggiunge l’11,59%. In termini di rischio disimpegno automatico del Feasr – attestato al 5,75% - la Basilicata inizia a risalire la china: entro il 31 dicembre 2018 dovrà ancora spendere 38,6 milioni di euro per evitare di perdere 23,3 milioni di fondi europei.
 

Calabria

Con quasi 2,3 milioni di spesa pubblica in gennaio 2018 c’è la Calabria, dove nello scorso anno si è azzerato il rischio disimpegno automatico, rispetto ad un budget complessivo del Psr attestato 1089,3 milioni di euro. Qui a gennaio la spesa pubblica totale si attesta a 205,4 milioni di euro, pari ad un avanzamento del 18,86%. In questo caso non si registrano particolari ansie, visto che l’obiettivo di azzeramento della soglia di disimpegno automatico è stato raggiunto, ma si nota un certo rallentamento della spesa rispetto ai mesi scorsi, anche per via dei ricorsi al Tar sulle graduatorie provvisorie, che hanno allungato i tempi dei pagamenti, qui gestiti in proprio e bypassando Agea.
 

Puglia

Ultima tra le regioni meno sviluppate per spesa in gennaio – 2,5 milioni di euro - è la Puglia, dove il budget del Psr è di 1.616,7 milioni di euro e la spesa che Rete rurale nazionale attribuisce a questo programma al 31 gennaio 2018 è di 160,5 milioni, pari ad un avanzamento della spesa pubblica del 9,93%.
La Puglia, alle prese con i ricorsi al Tar degli agricoltori sulla misura 4, presenta un rischio disimpegno automatico del Feasr attestato al 7,43%, ma secondo quanto sostenuto in conferenza stampa a Bari dall’assessore alle risorse agroalimentari Leonardo di Gioia, Regione Puglia riuscirà a rendicontare i 120,1 milioni di euro di spesa pubblica entro il 31 dicembre prossimo, necessari a non perdere 72,6 milioni di fondi europei.

Le regioni in transizione ormai fuori dal rischio disimpegno sono Sardegna e Molise.
 

Sardegna

La Sardegna, con 38,2 milioni di euro di spesa pubblica effettuata, è la regione italiana che riesce a spendere di più nel mese di gennaio 2018 sul Psr. In Sardegna il nuovo budget del Psr è di 1291,5 milioni di euro, e con una spesa pubblica che ha raggiunto a questo punto i 275,5 milioni al 31 gennaio, l’avanzamento si attesta al 21,33%, con alle spalle da tempo il raggiungimento dell’azzeramento della soglia di disimpegno del Feasr.
 

Molise

La spesa corre a gennaio in Molise: ben 7,4  milioni di euro. Il budget del Psr Molise è ora attestato a 207,7 milioni di euro, al 31 gennaio 2018 la spesa riconosciuta da Agea è pari ad oltre 29,5 milioni, con un avanzamento della spesa pubblica che si attesta al 14,22%. Un risultato che fa scendere il rischio disimpegno automatico del Feasr al 3,06%. Il Psr Molise per azzerare il rischio disimpegno automatico dovrà mettere a segno entro il prossimo dicembre 6,3 milioni di euro di spesa pubblica. Un obiettivo che ora sembra a portata di mano, anche grazie all’impiego di bandi chiari – esaltati come migliori buone pratiche dal Mipaaf - e regolati secondo un preciso cronoprogramma.